
EPISODI DI STORIA VALDESE NARRATI DA W.S.GILLY
Quando il canonico anglicano William Stephen Gilly venne in Italia per visitare le Valli Valdesi riportò moltissime notizie di grande interesse. Oggi, il libro in […]
Quando il canonico anglicano William Stephen Gilly venne in Italia per visitare le Valli Valdesi riportò moltissime notizie di grande interesse. Oggi, il libro in […]
Isaia deride l’idolatria.
di J. Gresham Machen (1881-1937)
Presbiteriano, professore di Teologia.Fondatore dei
Westminster Theological Seminary and the Orthodox Presbyterian Church
Ne brucia la metà nel fuoco, con l’altra metà prepara la carne, la fa arrostire, e si sazia. Poi si scalda e dice: «Ah! mi riscaldo, godo a veder questa fiamma!» Con l’avanzo si fa un dio, il suo idolo, gli si prostra davanti, lo adora, lo prega e gli dice: «Salvami, perché tu sei il mio dio!» Isaia 44:16-17
In questo passo vediamo il profeta mentre deride l’idolatria, è difficile trovare un’ironia più acuta in tutto il resto della letteratura. Isaia non poteva essere più chiaro. Tuttavia è necessario che il lettore comprenda tale chiarezza. Sembra sia impossibile non comprendere il messaggio del profeta, nonostante ciò gli uomini moderni fanno proprio questo. Ricordo un sermone udito pochi anni fa. Questa predicazione era introdotta dai versi che abbiamo davanti e che danno voce alla derisione dell’antico profeta nei confronti dell’uomo che si fa un idolo intagliando un pezzo di tronco. “Ne brucia la metà nel fuoco, con l’altra metà prepara la carne, la fa arrostire, e si sazia. Poi si scalda e dice: «Ah! mi riscaldo, godo a veder questa fiamma!» Con l’avanzo si fa un dio, il suo idolo, gli si prostra davanti, lo adora, lo prega e gli dice:
SINODO 2010: INTERVISTA A SERGIO MALAN, A UN PASTORE E AL PRESIDENTE
L’unica cosa che mi viene in mente è quella di organizzare un convegno di due tre giorni fra chi nella chiesa valdese la pensa […]
Cari amici e fratelli,
vi incoraggiamo ad andare avanti e facciamo i complimenti per il vostro coraggio e zelo per la verità.
Il risultato del Sinodo 2010 è un fatto che ci indica in maniera chiara il grado di apostasia che la nostra amata Chiesa Valdese ha raggiunto ai giorni nostri, guidata per ministri di dubbia conversione al Cristo e Signore tre volte santo che ci esorta (1Pietro 1:16) ad essere santi come Lui. Non spetta alla Chiesa di decidere se la Bibbia sia Veridica, ma Spetta alla Bibbia di Testimoniare se la Chiesa è ancora Cristiana.
Credo sia molto ma molto importante far sentire sempre e comunque la voce dissidente che credo sia la voce della grande maggioranza dei valdesi, cristiani evangelici di fede semplice con una grande eredità alle spalle la quale oggi vediamo tradire per mano di questi ministri non di Cristo ma ben sì dal potere della carne e del mondo.
Salve, io personalmente sono contrario all’odg votato dal sinodo, solo per una questione disciplinale: 1) nell’odg si parla solo di coppie omoaffettive; 2) bisogna discutere cosa significa “benedizione”, perché se benedizione vuole dire semplicemente “accompagnamento pastorele” e un conto, se, invece, vuole dire un riconoscimento di uno status – è al mio avviso un matrimonio sine menu in usus come dicevono gli antici romani – e vuole dire, appunto, un matrimonio di coscienza. Per un protestante celebrare un matrimonio di coscienza è impensabile: il matrimonio non è un sacramento e tanto meno un sacramentale – come per i cattolici- ma è solo un affare civile e basta.
Pubblicato questo messaggio di Samuele Sieve abbiamo ricevuto questo messaggio
Cari Signori, “DALLA CHIESA VALDESE DI GINEVRA (CHE SI RIUNISCE NELL’ “AUDITOIRE DE CALVIN”) ci scrive Samuele Sieve”. Questo titolo può creare una confusione. Grazie per correggere in:
“Ci scrive Samuele Sieve di Ginevra” Non è la Chiesa Valdese di Ginevra che vi scrive ma il Signore Sieve!
Distinti Saluti,
Pierre G. MAURON, Presidente del Consiglio di Chiesa, Chiesa Valdese, Ginevra
Gli abbiamo risposto così:
“Ecco, dice il Signore, io vengo contro i profeti che fanno parlare laloro propria lingua, eppure dicono: Egli dice” (Geremia 23,31)”
L’Alleanza Evangelica Italiana ha in diverse occasioni offerto il suocontributo al dibattito su temi etici e pastorali legati allaomosessualità (AEI, Omosessualità: un approccio evangelico, 2003). Perquesta ragione ha seguito con attenzione l’evoluzione delle posizionidel protestantesimo storico, cercando occasioni di dialogo e diconfronto, e non ha mancato di richiamare tutti alla fedeltà biblica,anche su un tema delicato come l’omosessualità. D’altra parte, esso èargomento di dibattito e di divisione in tutto il mondo cristiano ed èdiventato uno dei luoghi simbolici in cui passa la distinzione traprotestantesimo evangelicale e neo-liberale.
“Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo… se anche noi […]
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