TVSvizzera: “Un numero record di persone lascia la Chiesa cattolica e quella riformata”

Magari è Dio stesso che lascia certe chiese…

Questo tipo di notizie è fuorviante e si presta ad essere strumentalizzato dalla stampa in chiave anti-religiosa. Di fatto “lasciare la chiesa” nel caso svizzero significa solo non dichiarare nella cartella delle imposte la propria appartenenza alle chiese riconosciute dagli stati cantonali e quindi non dovere più pagare le “imposte ecclesiastiche”. Certamente vi è nella società svizzera un largo processo di secolarizzazione (abbandono della fede religiosa ufficiale e della partecipazione alle comunità cristiane tradizionali, come pure critica anti-istituzionale). Non si tiene conto, però, della fede dei cristiani che non vogliono appartenere ufficialmente a una chiesa stabilita e coloro che (in crescita) aderiscono a chiese evangeliche libere (non registrate ufficialmente come tali). Indubbiamente però la riduzione dei “membri contribuenti” delle chiese ufficiali costituisce “un problema” perché i fondi per il pagamento dei salari e delle pensioni, come pure del mantenimento degli edifici ecclesiastici diventano sempre più scarsi. Inoltre spesso le chiese ufficiali non hanno sufficiente senso critico verso sé stesse e si non si chiedono se veramente esse predichino e pratichino l’Evangelo e si limitino ad un insipido e superfluo umanesimo religioso. Dio benedice le chiese fedeli ed abbandona quelle infedeli. “Lasciati correggere, o Gerusalemme, perché io non mi allontani da te e non ti riduca a un deserto, a una regione disabitata” (Geremia 6:8 CEI).
 

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