CHIESA VALDESE. CALANO I MEMBRI DI CHIESA: -9,2% IN 10 ANNI

Uno di quelli rimasti spiega il perché, e la reazione di un pastore lo conferma

Anche il settimanale Riforma è costretto, nell’edizione del 15 novembre, ad ammettere che le chiese valdesi delle Valli Valdesi – nucleo storico, baluardo valdese da almeno 750 anni – stanno subendo gravi perdite di membri: dal 2003 a oggi, si va da 11.522 a 10.819. Una perdita di 703 persone, pari al 6,1%.

In Val Pellice, dove vive più di un quarto di tutti i valdesi europei, si scende da 5625 a a 5109, -9,2%. La comunità di Luserna San Giovanni, che era la più grande comunità valdese del mondo, scende da 1894 a 1546, con un’impressionante -18,4%! Con questa perdita arriva esattamente alla pari con Torre Pellice, anch’essa in calo ma di sole 44 persone, che primeggia in termini di membri elettori – quelli generalmente più impegnati che chiedono di avere diritto di voto nelle assemblee: 331 contro i 233 di Luserna, superata anche dai 238 di Pinerolo. Perdite superiori al 10% anche ad Angrogna, Bobbio Pellice, Pramollo, Prarostino, Massello, Prali e Rodoretto. Notevole anche il caso di San Germano dove, per la prima volta dall’epoca della deportazione e dell’esilio 1686-1689, i valdesi non sono più maggioranza. Prima del 1686, la prevalenza valdese risaliva a tempi immemorabili.

Quali sono le ragioni di questo calo preoccupante? L’autore dell’articolo, Marco Rostan, membro della comunità di Luserna San Giovanni e molte volte deputato al Sinodo, non si addentra nella ricerca delle cause ma dice comunque: “Anche in terra valdese la secolarizzazione avanza, la fede spesso diventa una religione personale, la frequenza al culto episodica. Non sono pochi quelli che dicono di avere un loro rapporto con Dio, ma si rifiutano di far parte di una chiesa. Perché?”

Un perché bello e chiaro lo spiega un membro della comunità di Bobbio, Antonio Zatti – “da 58 anni lettore” del settimanale valdese che, in una lettera (lodevolmente) pubblicata sullo stesso numero, racconta di aver detto al suo pastore, Gregorio Plescan: “Non capisco i suoi sermoni” perché “secondo me, mancano di spirito” – citando Giovanni 6:63: “È lo Spirito quel che vivifica; la carne non giova nulla“.

Da qui discende tutto il resto: disprezzo per la Bibbia, che implica disprezzo per la Confessione di Fede fondata sulla Bibbia, che implica il mancato rispetto della missione della Chiesa, quello di professare le dottrine contenute nell’Antico e nel Nuovo Testamento e formulate nella sua Confessione di Fede, disprezzo e ostilità verso chi si oppone a tutto questo. Del resto, poiché la chiesa ha abbandonato il suo fondamento, ciò su cui di fatto si basa è una confusa ideologia politica portata avanti con metodi da partito politico intollerante, dove non c’è interesse verso chi ha idee diverse o semplicemente non è nella cerchia “che conta”. Questo porta ovviamente ad altri abbandoni.

Poche settimane fa abbiamo parlato di due valdesi – uno celebre, Roberto Malan, e una ben nota ai lettori di questo sito, Daniela Michelin Salomon – messi fuori dai registri ecclesiastici senza battere ciglio. Si potrebbero citare anche altri casi, anche recenti, di richieste di cancellazione – come quello di avvocato della Val Pellice che ha servito la chiesa in tanti comitati e gruppi di lavoro. Ma Lor Signori tirano dritto, e predicano la tolleranza e il dialogo ma solo con chi la pensa come loro. Per gli altri – soprattutto se sono orgogliosi di essere valdesi – ci sono porte in faccia, ostilità, ostracismo.

Autocritica? Al contrario! Basta vedere l’unica reazione alla garbatissima critica mossa dalla lettera di Antonio Zatti: una lettera del pastore di Genova, Italo Pons, di “solidarietà” con il pastore Plescan. E il solito ammonimento: “Il dissenso… dovrebbe essere circoscritto nell’assemblea locale… dove ogni membro ha la possibilità di esprimere e manifestare le sue opinioni”. Non sia mai che coloro che sono anch’essi sono a disagio capiscano di non essere i soli. Bisogna stare zitti così la nomenklatura domina.

Ma, quando la Chiesa Valdese ha voluto protestare verso decisioni politiche della Regione Piemonte in  materia di sanità, lo ha fatto con striscioni per le strade e sui templi, dichiarazioni ai giornali e alle televisioni, plateali gesti durante il Sinodo, trasformato in momento di lotta politica. Si può dubitare che questo sia compito della chiesa, ma di certo è un suo diritto. E se un assessore regionale avesse detto “il dissenso dovrebbe essere circoscritto al consiglio regionale o alle elezioni regionali, dove c’è libertà di manifestare le proprie opinioni”, tutti – pastori valdesi per primi – avrebbero gridato alla dittatura, e giustamente.

Al fratello Zatti, neppure una parola di comprensione, di spiegazione, nulla. Deve tacere e basta!

2 commenti

  1. Buongiorno,

    Sono membro della chiesa valdese di Genova centro e spesso, leggendo i vs articoli, concordo con quanto scrivete. Tenendo pur in conto che non amo gli eccessi, né in una direzione, né in un’altra. Creano solo ostilità inutili ad ogni scopo.

    A proposito della lettera del Sig.Zatti, pur non conoscendo la situazione ed astenendomi da giudizi fuori luogo, ho trovato la stessa priva della comune sensibilità e rispetto che si dovrebbe per ogni nostro simile. Pur avendo egli forse ogni ragione in ciò che scrive, credo che diversi potessero essere i modi di farsi intendere dall’interessato. Perchè metterlo così alla pubblica berlina?
    E questo credo sia stato in parte il senso del commento del past.Pons, per indicare che tra fratelli bisogna parlare, comunicare; andando a sfondare quelle barriere che spesso sono frutto di presunzione, e di egocentrismo. Credo che stia ad ognuno di noi provare a far ciò. Il Signore ha incontrato l’altro con amore, non con l’ira, la superiorità o la critica. Possiamo ergerci a giudicarci più “giusti” di un altro? Magari scopriremmo che senza tanto “rumore”, in umiltà, riusciamo a trovare le strade che uniscono e non dividono.

    Vi sarei grata di condividere il mio pensiero sul sito.
    Marina Morando

  2. Confermo al 100% me ne sono andata e non mi interessa tornarci.Trpppi pastori incapaci..politicizzati
    .Rimarrò evangelica. Se trovo una chiesa “civile e democratica “bene altrimenti nulla.
    Il pastore Plescan..beh predica la parola del Governo PD.purtroppo .
    Ormai la chiesa valdese é asservita alla sinistra .

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