‘RIFORMA’ SCENDE IN CAMPO PER… L’EVANGELIZZAZIONE? NO, SOPRATTUTTO PER LE ELEZIONI EUROPEE

Chiusa la parentesi della settimana dell’evangelizzazione, Riforma, “settimanale delle chiese evangeliche battiste, metodiste, valdesi”, scende in campo con decisione e sincerità per le elezioni europee. Nel penultimo numero prima delle consultazioni, quello del 16 maggio 2014, l’ultimo ad arrivare in tutte le case in tempo utile, l’articolo in alto a sinistra nella prima pagina è imperniato sull’ormai consolidato schema: apparenza evangelica, finalità politica. Il titolo “Freddi o ferventi?” cita implicitamente Apocalisse 3:15, ma il forte messaggio del testo biblico non è minimamente enunciato. Troviamo invece una tirata sulla questione degli aerei militari F35: una rapida esposizione parziale e unilaterale, con una serie di forzature, che termina con una domanda: “siamo freddi o ferventi sulla reale promozione nelle nostre chiese dell’uso quotidiano della Bibbia e del giornale?”, tuona Maurizio Girolami. Su Riforma si esorta all’uso della Bibbia? Questa è una novità inaspettata, che – se pronunciata da altri – loro definirebbero “fondamentalista”. Vediamo di che si tratta.

Come prima cosa arriva un’autoassoluzione: “Abbiamo raccolto qualche migliaio di firme, quindi non siamo ‘freddi’”. Insomma: “Ego me absolvo”. Ma non si ottiene  l’assoluzione definitiva “se [l’iniziativa] non si traduce in pratica e non diventa una discriminante in occasione delle elezioni europee”. Ahi ahi! Cosa dobbiamo fare, allora? E dov’è che dobbiamo fare quest’uso fondamentalista della Bibbia, sia pure affiancata dal giornale? Girolami lo spiega: “La Bibbia dice di non uccidere e il giornale parla di guerre e armamenti crescenti nel mondo, ma le chiese, nella loro maggioranza, non prendono posizione, non pongono degli aut aut alle forze politiche”. Seguono condanne e assoluzioni, con tanto di nomi e cognomi: il Presidente della Repubblica Napolitano sarebbe “fervente”, ma per la causa sbagliata, perché in combutta con Obama e preoccupato per le commesse americane all’azienda di Stato Finmeccanica. “Fervente, ma di altro tenore – invece – la dichiarazione della presidente della Camera, Boldrini”, perché ha sottolineato la priorità “di asili nido o sostegno all’occupazione e assistenza agli anziani”. Ecco una che si può votare senza commettere peccato, magari è pure un atto meritorio! Tuttavia, per non offendere il partito cui Napolitano ha appartenuto per sessant’anni e che lo ha votato in primo luogo, che ha le sue brave simpatie nella nomenklatura “valdese”, ecco che si sottolinea l’importanza del voto di una certa relazione in commissione Difesa della Camera. Anche una certa copertura del decreto governativo sull’Irpef trova l’approvazione del nostro autore.

Segue ulteriore autoassoluzione: “abbiamo commissioni che si occupano di ambiente e di solidarietà e parliamo sovente della nonviolenza di M.L. King… quindi non siamo ‘freddi’.” Insomma, Apocalisse 3:15 non è stato scritto per “noi”, valdesi del XXI secolo! A questo punto, il classico confessore cattolico romano delle caricature (o magari no), dice: “Ma non basta: bisogna fare penitenza”. E via con una raffica di paternostri, avemmarie, astinenza da qualcosa di piacevole e un’offertina. E il nostro Girolami non ci delude. Non basta, dice anche lui: perché non ci siamo mobilitati “contro gli armamenti e la corruzione e le connivenze criminali che ne accompagnano la produzione e il commercio (come del resto tutte le imprese miliardarie, vedi Expo, Tav, ecc)”. Brutto guaio: che si può fare? Il nostro predicatore laicista ci lascia aperto uno spiraglio: “mancano ancora pochi giorni al voto”, dice. Si possono “organizzare sessioni di studio e controinformazione… Chiamare tutti – anche dal pulpito – a tenere presenti, nel votare, il profilo morale dei candidati, la loro posizione sulla guerra e sulle sue cause, cioè la sete di potere e di denaro”.

Si potrebbero fare una serie di obiezioni alla logica politico-fondamentalista di Girolami.

Intanto, che “Non uccidere” non è l’unico comandamento della Bibbia. Limitandosi ai Dieci, vi si parla anche di non rubare, non commettere adulterio, onorare il padre e la madre (non dice “genitore1 e genitore2”!), non avere altri dii all’infuori dell’unico vero, non dire il falso contro il prossimo, non invidiare, rispettare il giorno del riposo, non adorare le immagini e non usare invano il nome di Dio, cose che non di rado si intrecciano con l’attività politica. Abbiamo il calcolo preciso del numero dei partiti che sono in regola con tutti questi comandamenti: il numero è zero. Pur stando così le cose, è facile dire che un cristiano deve rendere conto anche dell’eventuale scelta di non votare, che non è detto sia comunque sbagliato, ma di certo chi l’ha fatto nel 1932 in Germania, magari per non votare qualcuno che non aveva tutte le carte in regola con i Comandamenti, ha dato una bella mano al partito del signor Hitler, peraltro pieno di fervore moralistico esso stesso, e si è dunque reso corresponsabile, sia pure indirettamente, dello sterminio degli Ebrei e delle altre decine di milioni di morti che quel dittatore causò.

Pretendere di mobilitare le chiese sulla base di interpretazioni assai forzate di un solo comandamento rispetto a una sola questione non è null’altro che una opinione di parte politica. E con quel sistema, basta prendere un comandamento e applicarlo a una specifica questione e si potrà volta a volta condannare e beatificare ogni partito. Ecco perché la chiesa non dovrebbe fare politica in questo modo, ma perseguire ciò che ha promesso di fare: proclamare l’Evangelo di Gesù Cristo.

Entrando nel merito, poi, tante altre cose si potrebbero dire. Ad esempio, “comprare armi” non vuol necessariamente dire “uccidere” e “non uccidere” non è uguale a “non comprare armi”. Sembra una distinzione ipocrita, ma trent’anni fa il Sinodo fu sul punto di schierarsi contro il dislocamento di certi missili nucleari americani in Italia, indubbiamente armi mortali e distruttive. Quanti morti hanno determinato quei missili? Sembra strano: neppure uno. Al contrario, molti ritengono che anche grazie a quei missili l’Unione Sovietica abbia pochi anni dopo, posto fine alla morsa dittatoriale nell’Europa dell’Est e alle sanguinose guerre portate in tutto il mondo, dall’Etiopia al Vietnam, dall’Afghanistan all’Angola. E poi, che c’entrano Expo e Tav con “Non uccidere”? Se è vero che tutte le cose che costano miliardi generano corruzione e connivenze, si può dire che anche istruzione, sanità, assistenza e sostegno statale all’occupazione costano miliardi e non sono state esenti, infatti, dalla commissione di vari reati. E allora che si fa: si aboliscono anche quelle? Si ha la sensazione che Maurizio Girolami abbia tirato fuori le sue personali opinioni, simpatie e antipatie, legittime e magari anche giuste (non è questo il problema qui), e le abbia messe in salsa evangelica, pretendendo mobilitazioni delle chiese e appelli dal pulpito. Purtroppo anche senza gli appelli di Girolami, di politica dal pulpito se ne fa già fin troppa, come abbiamo più volte scritto su questo sito. E poi hanno anche il coraggio di negare. Si potrebbe anche osservare che il 25 maggio si vota per parlamento europeo, regione Piemonte e regione Abruzzo e molti comuni: in nessuno di questi organi ci si può occupare di aerei F35.

Alla fine, il punto è sempre uno: nella chiesa valdese ufficiale parlare di Gesù Cristo annoia. Preferiscono quasi qualunque altra cosa. Di qui vengono tutti gli innumerevoli guai che hanno colpito le chiese valdesi.

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