“Perché questo spirito polemico?”

Mi sono sforzato di leggere le vostre motivazioni e non solo non mi hanno convinto ma vi ho colto uno spirito polemico, un’acrimonia, una specie di rancore mal celato, quasi che vi voleste vendicare di un torto subito da decenni. Capisco che il sentirsi minoranza di una minoranza può mettere a disagio, tuttavia vorrei segnalarvi un errore, piuttosto comune, che credo voi commettiate e che commettono, purtroppo in tanti, soprattutto cattolici.

Voi dite che se si benedicono le coppie omosessuali, come si potrà, poi, negare la benedizione alle coppie di fatto, alle coppie adultere e via di seguito. La Chiesa Cattolica dice che se si permette che la volontà della persona sia rispettata anche rifiutando alimentazione e idratazione come avviene in tantissime parti del mondo questo darà via libera all’eutanasia, all’eugenetica e chissà quale altra pratica. Questo tipo di sillogismo ha conseguenze vagamente comiche, ad esempio in alcuni ambienti cattolici integralisti è forte la posizione negazionista rispetto ai cambiamenti climatici perché si pensa, a torto, che la necessità di ridurre i consumi di combustibili fossili comporti un problema di mancata produzione agricola e quindi il progredire di posizioni favorevoli al contenimento delle nascite, cioè contraccezione e aborto.

Anche il senatore Malan è su posizioni scettiche riguardo alla teoria dei cambiamenti climatici e rimprovera alla Chiesa Valdese di essere, al contrario, attiva da questo punto di vista ma, mi pare, anche non essendo uno scienziato, che proporre stili di vita più sobri, attenti all’uso delle risorse, rispettosi dell’ambiente, sia sotto tutti i punti di vista auspicabile. L’errore, in pratica consiste nell’utilizzo del seguente artifizio retorico:

Se si decide A poi si finisce per fare B e C ma siccome B e soprattutto C sono cose deprecabili A è deprecabile.
Fermatevi ad A e tutto sarà più semplice e comprensibile, se poi qualcuno proporrà di benedire “una relazione adulterina o incestuosa” (citazione da un vostro articolo) avrete e avrò anche io, modo di oppormi a tale scellerata decisione.

Vi auguro di sentire anche voi, come me, nella Chiesa Valdese la propria casa.

Savino Curci – Milano

Rispondiamo

Polemica sì, censura no

Gentile fratello Curci,

lo spirito polemico nei confronti di ciò che contraddice i fondamenti della Chiesa non ci pare fuori luogo. Dall’acrimonia e dal rancore cerchiamo di tenerci lontani. Può darsi che non sempre ci riusciamo, ma – a differenza di coloro nei quali, immaginiamo, non riscontra né acrimonia né rancore – noi non censuriamo nessuno, noi rispondiamo a tutti, anche a chi ci insulta, noi non lanciamo accuse false, né attacchi personali. Se dall’altra parte trovassimo altrettanta “acrimonia” e “rancore”, ma non fossimo censurati, diffamati, insultati saremmo più contenti.

Noi valdesi dovremmo essere abituati ad essere minoranza. Per quello ci stupisce l’intolleranza da parte di coloro ce ci trattano da nemici.

E veniamo all’ errore logico che ci imputa. I due ragionamenti che lei accosta sono ben diversi. Sulla connessione tra il rifiuto dell’idratazione in determinati casi estremi e l’eutanasia è come dice lei: si tratta di dire no a A, per paura che poi si passi a B e C (anche se ufficialmente la Chiesa Cattolica oggi sostiene che persino il rifiuto dell’idratazione in sé è male). Nel caso di coppie omosessuali e coppie adulterine o incestuose, invece, c’è assoluta identità. Infatti, il Documento sull’omosessualità della IV sessione congiunta dell’Assemblea generale dell’UCEBI e del Sinodo delle Chiese valdesi e metodiste (3 – 4 novembre 2007), cui vediamo si dà molta più autorità che alle Scritture (che invece vanno “interpretate”, “liberate dalle incrostazioni” ecc.), tanto da essere la base della decisione del Sinodo 2010 sulle benedizioni, sostiene “che la relazione umana d’amore, vissuta in piena reciprocità e libertà, sia sostenuta dalla promessa di Dio”. Allora, se c’è un padre di famiglia che ha una “relazione umana d’amore, vissuta in piena reciprocità e libertà” con una persona che non è sua moglie, e magari è sposata anch’essa, o la “relazione umana d’amore ecc.” si è stabilita fratello e sorella, tra padre e figlia, tra madre e figlio, o – perché no ? – tra padre e figlio, o fra tre o più persone, non c’è motivo alcuno per negare loro una benedizione con abiti bianchi, decine di fotografi, telecamere, violini, addobbi floreali ecc. come già si è fatto nei nostri templi. Se si dice di no, si compie una discriminazione. Vorremmo forse negarglielo sulla base delle norme del Levitico, quelle che vietano l’omosessualità ? Da chi prende le decisioni a nome della “chiesa del dialogo” aspettiamo da 13 mesi una risposta, e abbiamo solo ricevuto una “scomunica”.

L’unica ragione per cui non si benedicono le unioni adulterine, incestuose o poligamiche è che oggi, secondo i mutevoli dogmi del politicamente corretto, adulterio e incesto non sono sufficientemente alla moda. Quanto alla poligamia, qualche spiraglio c’è in quanto diffuso in altre culture, verso le quali “l’accoglienza” – a differenza di quella verso i fratelli in fede che la pensano in modo diverso – è d’obbligo.

Quanto al riscaldamento globale, indipendentemente da quanto pensa il fratello Lucio Malan, è chiaro che stili di vita più sobri e rispetto dell’ambiente possono trovare l’accordo di tutti. Ma chi ha scritto l’ordine del giorno approvato dal Sinodo è stato ben attento a non avere questo approccio, che avrebbe potuto trovare tutti concordi, ma ha precisato che i cambiamenti climatici sono “causati dallo sviluppo industriale umano” e che l’obiettivo non è la sobrietà ecc. ma “la riduzione delle emissioni di CO2”. Il Sinodo si è così espresso su basi ideologiche di parte, abbracciando una tesi scientifica dalla quale dissentono oltre mille scienziati di livello internazionale . Qual è la differenza con coloro che costrinsero Galileo a rinnegare le proprie convinzioni scientifiche ? Dal punto di vista pratico, gli apprendisti scienziati sinodali non hanno il potere degli scienziati papali del Seicento e non possono costringere a nulla (grazie al Cielo!). Dal punto di vista ecclesiastico, si può invece che:

  1. in entrambi i casi una chiesa ha preso una posizione su un punto scientificamente dibattuto, facendo proprie le posizioni più conformiste;
  2. all’epoca di Galileo, l’opposizione alle teorie astronomiche “ortodosse” era assai inferiore a quello che c’è oggi nei confronti del dogma del “riscaldamento globale causato dall’uomo”, cioè i sostenitori dell’eliocentrismo come Galileo erano molti meno di coloro che oggi non credono al riscaldamento globale causato dall’uomo;
  3. la posizione della Chiesa Cattolica del ‘600 era basata sulla Bibbia, se pure malissimo interpretata; infatti, mai le Scritture dicono che il Sole ruota intorno alla Terra e le famose parole “il sole si fermò e la luna si arrestò” di Giosué 10:13, sono chiaramente una descrizione di carattere relativo (ancora oggi diciamo “il Sole tramonta” e non “la Terra ruota in modo tale che i monti a occidente coprono il Sole”), in cui verosimilmente si descrive l’impressione che il giorno durasse più del normale; semmai, dalle parole di Giosué si capisce proprio che ordinariamente è la Terra a muoversi, non il Sole, altrimenti non si vede che bisogno c’era di fermare anche la Luna dato che il punto era prolungare la luce del giorno;
  4. la posizione fatta propria dalla Chiesa Valdese di oggi è invece basata sul conformismo ai dogmi del politicamente corretto;
  5. la Chiesa Cattolica ha rivisto il processo e riabilitato Galileo.

Ringraziamo molto per l’augurio di sentire la Chiesa Valdese come propria casa, che sentiamo sincero e fraterno. Per questo preghiamo in tanti.

La Redazione

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