Parlare di pace a Natale può essere somma ipocrisia

Sono rimasto colpito in negativo dalla dichiarazione della presidente del consiglio EKD (chiesa evangelica di Germania), Annette Kurschus, che ha affermato come “nessuna arma creerà la pace”, aggiungendo però che “è giusto sostenere con le armi l’Ucraina” perché aggredita, stessa posizione dei vescovi cattolici tedeschi.

Le due frasi sono in profonda contraddizione e mostrano con evidenza molti limiti di noi cristiani, evangelici in particolare.

Personalmente sono molto addolorato dalle conseguenze delle guerre (plurale e non singolare), ma noi in occidente, sazi e soddisfatti, ci preoccupiamo solo di quanto avviene in Ucraina.
E’ perciò necessario cominciare a ribadire cosa sta avvenendo, e ribadirlo guardando dalla nostra parte “occidentale”, perché è il nostro lato oscuro che i mass-media, sempre ossequienti al “potere” (Usa, UE, NATO, eccetera) evitano o nascondono sfacciatamente, analisi necessaria se si vuole veramente parlare di pace.

In Europa sono in corso tre guerre:

– La guerra del governo russo contro il governo ucraino, costituito con un golpe nel 2014 dalla statunitense Nuland, guerra che da nove anni subisce tutta la popolazione ucraina, qualsiasi lingua parli.

– La guerra della NATO contro la Russia, fase attuale di una guerra che dura da trenta anni (Yugoslavia, Iraq, Afghanistan, Libia, Siria) per mantenere l’egemonia economica e militare dell’occidente, senza scordare lo Yemen, e la sua popolazione in carestia, aggredito dall’Arabia Saudita con le armi occidentali.

– La guerra del governo USA contro l’Unione Europea per la supremazia del dollaro, tramite sanzioni che ci autoinfliggiamo, e imponendoci spese militari spropositate che arricchiscono gli States, aggressione diretta ma assolutamente rimossa con la distruzione attuata dagli States del North stream 1 e 2, che se solo fosse stato adombrato fatta dalla Russia avrebbe comportato l’immediato inizio della “terza guerra mondiale”: questa aggressione e questo silenzio servile dei governi UE evidenzia come il governo statunitense può fare qualsiasi cosa in Europa a nostro danno.

Dopo 500 anni di colonialismo in cui i governi occidentali hanno depredato il mondo, ora essi parlano solo di Ucraina sentendosi custodi del bene dell’umanità, mentre nel mondo esistono, come detto prima, molte guerre e molti massacri, per la maggior parte creati da noi occidentali, ma chi parla dei palestinesi costretti in “bantustan”? chi parla dei curdi sottoposti a strisciante genocidio da Turchia (paese NATO) e Iran? E chi dello Yemen?

Il problema del silenzio è perché sono mussulmani e non sono europei?

Se è giusto mandare armi al governo ucraino, allora vale lo stesso anche per questi popoli e contro chi li aggredisce, e dal momento che non avviene, è chiaro che vi è una falsa coscienza e una narrazione fasulla.
La contraddizione di Annette Kurschus è che da un lato parla di pace in maniera “convenzionale” ma dall’altra si adegua al “potere” costituito che afferma esistere un aggredito da difendere, rimuovendo come la realtà non è fatta di bianco e nero, di aggrediti che sono anche aggressori, confondendo le vittime con chi li governa.
La riflessione come cristiani deve essere molto più profonda e motivata.

Le armi sono la “merce perfetta”, il loro immediato utilizzo chiede subito il loro acquisto e reintegro, acquisto a cui nessun governo mette limiti perché danno enormi profitti, armi che generano distruzione e quindi nuovi guadagni per la ricostruzione: le armi sono di Satana e mai si deve invocarne la necessità, anzi è la nostra società capitalista che ne richiede l’esistenza tramite la guerra proprio perché “merce perfetta”.
Se c’è una parola di noi cristiani per il Natale, allora è il nostro impegno contro le spese militari e contro l’invio di armi.

Tutto il resto è falsità a cui dobbiamo fare confessione a Dio.

di Paolo De Prai – comunità valdese di Roma
https://contropiano.org/…/parlare-di-pace-a-natale-0155676

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