Non tutti i gay militanti vanno al gay pride, ma i valdesi sì

Ci segnalano che l’associazione “Fiumi d’acqua viva – Evangelici su Fede e Omosessualità” ha deciso di non partecipare alle varie manifestazioni tipo “Gay Pride”. Perché? Perché per loro “l’obbiettivo essenziale è quello di proclamare al mondo l’Evangelo! Ma è difficile fare testimonianza in certe situazioni o limitandosi a reggere uno striscione una volta all’anno al Gay Pride… Perché manifestare in queste occasioni dove né nei cortei né nelle piattaforme politiche c’è mai spazio per una incisività cristiana ma si fa solo omaggio ad alcuni stereotipi di parte del movimento GLBT quale un anti-religiosità e un anti-clericalismo senza le opportune distinzioni e senza approfondimento.

Naturalmente questo ragionamento non garba alla nomenklatura della chiesa “valdese”, le quali, in occasione dei gay pride, organizzano di tutto: da un concerto del primo coro di lesbiche, gay  ecc. ecc., a incontri di studio con “teologhe”, adesioni come chiesa alla colorita manifestazione, in diverse città e così via.

Noi siamo distanti anche dalla posizione di Fiumi d’acqua viva, i cui aderenti rivendicano la loro identità di “omosessuali cristiani”, e  tuttavia non possiamo che notare il contrasto tra le loro intense e condivisibili  affermazioni sull’importanza di testimoniare la fede e il comportamento dei “valdesi alla moda”.

2 commenti

  1. Accadde oggi, 1 ottobre
    Claudio Geymonat
    01 ottobre 2014 (da Riforma.it)
    Danimarca primo paese a riconoscere le unioni gay
    Viene applicata per la prima volta oggi, 1 ottobre 1989, in Danimarca la legge entrata in vigore il 7 giugno dello stesso anno, che regolarizza le unioni fra persone dello stesso sesso. Ciò fa della Danimarca il primo Paese al mondo a dare la possibilità agli omosessuali di ufficializzare il proprio rapporto di coppia. I contraenti della registreret partnerskab assumevano lo status di ‘partner registrati’ e si vedevano accordate molte possibilità prima riservate esclusivamente ai coniugi eterosessuali; tra queste, dal 1999, la possibilità di adottare i figli biologici del partner e, dal 2010, l’adozione congiunta di minori. La registreret partnerskab è stata ufficialmente abrogata dalla legge che nel 2012 ha aperto il matrimonio alle coppie dello stesso sesso.
    I primi fidanzati dello stesso sesso a sottoscrivere l’unione registrata furono Axel e Eigil Axgil, a coronamento di quarant’anni di fidanzamento. E ciò ne fa appunto la prima coppia gay al mondo a sottoscrivere un’ unione civile. Ma furono ben 11 le unioni celebrate il 1 ottobre di 25 anni fa. Fra queste anche l’unione fra un pastore luterano, Ivan Larsen, e lo psicologo Ove Carlsen.
    La registreret partnerskab è stata ufficialmente abrogata dalla legge che nel 2012 ha aperto il matrimonio alle coppie dello stesso sesso. Mentre in Italia stiamo ancora aspettando di vedere riconosciute almeno le unioni civili, in Danimarca si è già quindi andati oltre.
    Brutta notizia, né bel ricordo.
    Ci sarebbero ben altre commemorazioni più importanti da mettere in risalto. Non era il 1 ottobre ma era l’anno 1689 (vedi monumento visitato in questi giorni) Figura 1: Stele eretta 200 anni dopo a Prangins, sul lago Lemano a pochi chilometri da Ginevra, dai figli di quegli eroi della fede.

    quando 1000 uomini valdesi affrontarono

    Non mi pongo assolutamente la domanda se sia giusto o no innalzare la bandiera arcobaleno degli omosessuali. Se siamo indietro o oltre su questo aspetto e rispetto alla Danimarca. Non è questa la missione della chiesa cristiana, né tanto meno quella della Chiesa valdese o quella Riformata e degli evangelici in generale. Sono invece assolutamente convinto che Dio non si compiaccia di queste unioni innaturali. Se esse non sono le cose più importanti della vita della Chiesa Valdese, esse sono però un sintomo e il risultato di un abbandono della fede in Cristo. La volontà di Dio nel creare l’uomo e la donna è che nella loro diversità si possono amare, unire, diventare una sola carne ed avere figli onorandolo, altrimenti li avrebbe creati tutti maschi o femmine. Tutto quello che è fuori di questo progetto lo disonora – come in passato – ed è la conseguenza del peccato. È una verità biblica millenaria. Un periodico come Riforma ed eventuali news correlate, dovrebbe distinguersi nel far capire ai suoi lettori a digiuno del messaggio biblico, la differenza tra quello che al mondo piace e quello che nella Bibbia dice la Parola di Dio, così come lo avrebbero fatto i nostri predecessori valdesi quando dal 1170 cominciarono a crede e a diffondere l’evangelo e per secoli sostennero questa loro convinzione a costo della vita.
    Nel libro di G. Tourn (I valdesi, p. 182) l’autore sottolinea le motivazioni del famoso “glorioso Rimpatrio” dei valdesi che impressionò tutta l’Europa cristiana: “… non si può dire quello che abbiamo sofferto, ma a riaccendere il nostro zelo era il pensiero di tornare nel nostro paese per ristabilirvi il regno di Gesù Cristo e distruggere quello degli idoli e dell’Anticristo”.
    Che i Valdesi e con loro tutti i credenti di oggi “ritornino” alle loro origini che non possono essere che quella della sola ed unica Chiesa di Cristo, così come Lui l’ha fondata e costituita.
    PS – Forse la foto inserita nel testo non comparirà. Se volete ve la spedisco a parte. Fatemelo sapere.

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