Nasce in Francia il movimento degli “attestants” per riportare la Chiesa ai suoi fondamenti. Altri hanno lasciato la Chiesa Protestante Unita

Duecentocinquanta tra pastori, consiglieri di presbiterio (equivalenti ai nostri anziani) e fedeli hanno fondato a Parigi il 16 gennaio un movimento che, sull’esempio di coloro che sfidarono l’imperatore Carlo V accanto a Martin Lutero, ha scelto di definirsi “degli attestanti”, cioè coloro che rendono testimonianza. Una scelta di organizzarsi all’interno della Chiesa Protestante Unita, mentre altri, “pochi” pastori e altri responsabili di parrocchia, hanno invece deciso di uscire dalla chiesa.

Lo spunto è stato dato dall’approvazione delle benedizioni delle coppie dello stesso sesso avvenuta il 17 maggio 2015. Ma è solo un aspetto, particolarmente visibile, di quel relativismo che sta imperversando anche tra i protestanti francesi. Gli “attestanti” fanno notare che il documento con cui il Sinodo ha approvato le benedizioni conteneva una sola citazione biblica, monca e sostanzialmente fuorviante: “benedite; poiché a questo siete stati chiamati” (1 Pietro 3:9). “E parlavano di Sola Scrittura!” commenta l’articolo da cui apprendiamo queste notizie!

Val la pena rileggersi l’intera epistola, che evidentemente va in direzione ben diversa da quella per la quale è usata. Riportiamo qui 1:13-14: Perciò, dopo aver predisposto la vostra mente all’azione, state sobri, e abbiate piena speranza nella grazia che vi sarà recata al momento della rivelazione di Gesù Cristo. Come figli ubbidienti, non conformatevi alle passioni del tempo passato, quando eravate nell’ignoranza” e 2:11: “Carissimi, io vi esorto, come stranieri e pellegrini, ad astenervi dalle carnali concupiscenze che danno l’assalto contro l’anima”.

 I protestanti francesi rottameranno la Trinità?

Gli “attestanti” si preparano a dare battaglia per il 2017, quando la Chiesa Protestante Unita di Francia pubblicherà una nuova “dichiarazione di fede” nella quale probabilmente non menzioneranno la Trinità.

Nel bene e nel male, non siamo soli!

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