La chiesa “valdese” risponde su Bibbia e omosessualità. E dice che “Dio ci accetta così come siamo”. Ma la Bibbia dice ben altro

Ci segnalano un video istituzionale della Chiesa “Evangelica Valdese” della serie “Una chiesa che risponde”, che tratta la domanda “Essere credenti omosessuali oggi è un peccato? La Bibbia lo condanna?”.

Già è interessante vedere chi risponde a nome di coloro che si sono impadroniti del nome e dell’eredità materiale valdese: Paola Schellenbaum, qualificata come “Gruppo di studio ‘genere e sessualità’ – Comunione di chiese protestanti in Europa”. Vediamo il suo profilo sintetico sul sito dell’editrice valdese Claudiana: “laureata in psicologia all’Università di Padova, è dal 1999 dottore di ricerca in antropologia culturale con esperienza internazionale. Ha collaborato con Fondazione ISMU a Milano e Unità psicosociale e di integrazione culturale dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni a Roma. Esperta di migrazioni internazionali e formazione interculturale, collabora con il settimanale “Riforma-Eco delle valli valdesi”. Dal 2012 al 2017 è stata membro della Commissione famiglie della Chiesa valdese, attualmente è nel Seggio della Società di studi valdesi”. Rispettabile curriculum, dal quale non emerge però alcun indizio di qualificata conoscenza biblica (scopriremo che in realtà non serve…), ma andiamo avanti senza pregiudizi e guardiamo il video. E proprio guardando non possiamo non vedere, nell’ampia libreria, un libro messo volutamente in evidenza, davanti a tutti gli altri come una bandiera: Diritto d’amore, a favore del riconoscimento delle coppie omosessuali, cosa scontata dato l’ambiente. L’autore è Stefano Rodotà, noto giurista, e – guarda caso – eletto tre volte deputato nelle liste del Partito Comunista Italiano, rieletto poi nella nuova denominazione PDS e infine votato alla Presidenza della Repubblica dal Moviemento 5 Stelle. Notoriamente ateo, basti ricordare il “funerale laico” con tanto di pugni chiusi.

E veniamo al contenuto.

In primo luogo, Schellenbaum largisce la sua definizione di “credente omosessuale”: “è una persona, che ama, prova affetto attrazione fisica e desiderio sessuale verso un’altra persona”. In realtà le sue parole non definiscono né il concetto di “credente”, né il concetto di “omosessuale”, e questo è già un bell’inizio, indice di una concezione molto particolare di verità. E risolve subito la questione: “Vorrei confortare il nostro ascoltatore (che ha posto la domanda) e dire che sì, l’amore di Dio ci raggiunge, ognuno e ciascuno, e ci accetta così come siamo, senza alcuna discriminazione…”. Che bello: indulgenza plenaria per tutti, gratis, senza neppure dover andare a Roma per l’Anno Santo o fare penitenze e orazioni! Vengono in mente le parole dell’apostolo Paolo: “Non v’ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio”. (I Corinzi 6, 9-10). Dunque Dio “accetta così come sono anche gli idolatri, gli adulteri, i ladri e tutti gli altri?

Il problema qui infatti va ben al di là del singolo peccato. Il punto fondamentale è: davvero Dio “ci accetta così come siamo”?

Proviamo a consultare la Bibbia:

Isaia 55:7: “Lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri, e ritorni all’Eterno che avrà compassione di lui”. “Luca 13:3: “se non vi ravvedete, perirete tutti”. Atti 3:19: “Ravvedetevi dunque e convertitevi, affinché i vostri peccati siano cancellati, e perché vengano dei tempi di refrigerio dalla presenza del Signore”. Atti 17:30: “Ma ora, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, Dio comanda a tutti gli uomini e dappertutto che si ravvedano.” Romani 12:2: “E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio.” Efesini 4:21-24: “… siete stati istruiti secondo la verità che è in Gesù, avete imparato, per quanto concerne la vostra condotta di prima, a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici, a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità.”

Insomma, “ci accetta così come siamo”, un bel niente. E vale per tutti! Giovanni il Battista è stato chiarissimo su questo («Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino!» Matteo 3:2), ed è considerato da Gesù il più grande dei profeti (Matteo 11:11).

Tuttavia, se Paula Schellenbaum è così sicura, avrà pure degli argomenti, ci diciamo. (continua)

Leonista

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