Grave problema! Evangelici americani salvano vite, ma pregano e non assumono gay e trans! L’accorata denuncia dell’Agenzia NEV

Un’organizzazione caritatevole evangelica americana, Samaritan’s Purse (la “borsa del samaritano), ha inviato un ospedale da campo a Cremona, una delle città più colpite dal Coronavirus, dotato di 8 posti di terapia intensiva e 60 posti letto, completo di ogni attrezzatura, personale medico e paramedico, autonomo persino per l’energia elettrica. Data la situazione di grande difficoltà delle strutture ospedaliere del posto, non c’è dubbio alcuno che molte vite siano state salvate, e che l’ospedale ordinario di Cremona abbia avuto un po’ di sollievo. Del resto, i pazienti non vengono selezionati in alcun modo da Samaritan’s Purse ma vengono invece inviati dall’ospedale pubblico.

NEV, l’agenzia della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (valdesi, metodiste, battisti, luterani e altre chiese minori, tutte rigorosamente “liberal”), come molti altri mezzi di informazione tra Rai, Mediaset, La7 e vari quotidiani, si è occupata della cosa. Ma, a differenza dell’apprezzamento mostrato da altri, ordinariamente omissivi o contrari alla realtà evangelica, l’approccio è stato pesantemente negativo.

Perché? L’autore dell’articolo, Paolo Naso, professore di scienze politiche e intellettuale di spicco in ambito valdese, presentato peraltro “come grande esperto di Usa”, su cui ha scritto diversi libri, rimprovera principalmente alcue cose a chi è venuto a proprie spese a rischiare la vita, come tanti medici e infermieri italiani, per aiutare il prossimo (peraltro sono persone che già hanno lavorato ad Haiti, in Africa e in Bangladesh in varie emergenze umanitarie e sanitarie):

1) Il sito dell’associazione ricorda che alle cure “aggiungiamo anche delle preghiere, in più ci mettiamo Gesù e le preghiere per i nostri pazienti. Loro le desiderano”. Un problema grave, secondo il professor Naso, il quale afferma che “forse il problema non appare così grave, abituati come siamo a cappellani, crocifissi e madonne anche nelle hall degli ospedali pubblici” e aggiunge: “Viene da chiedersi se le tende dei Samaritani abbiano mai accolto pazienti ebrei, musulmani o convintamente atei e come si siano comportati.” È ovvio che ne hanno accolti, visto che li ricevono da ospedali pubblici, ma un’accusa sottile di razzismo aggiunge pepe all’articolo, poco importa se infondata. Ma di fronte a un fatto grave come pregare ogni arma è lecita. Viene in mente che all’Ospedale Valdese di Torre Pellice qualcuno, interno alla chiesa valdese, disse che non si dovevano più esporre quadretti con versetti biblici “in nome della laicità”. La cosa venne presa in esame, ma il disastro finanziario dell’insieme degli ospedali valdesi risolse alla radice il problema con la loro perdita, che solo l’intervento della Regione Piemonte impedì la perdita di tutto il patrimonio immobiliare (templi e Casa Valdese inclusi).

2) Quando analoga struttura si è attivata a New York, “alcune associazioni legate alla comunità omosessuale hanno appreso che, per lavorare nella struttura, i dipendenti dovevano sottoscrivere un’affermazione di fede che professa come un dogma la contrarietà (?!) ai gay, ai transessuali e all’aborto. Trattandosi di personale americano, riteniamo che la stessa regola venga fatta valere per gli infermieri e i medici distaccati a Cremona”. Altro problema gravissimo! A parte il fatto che la contrarietà era alla pratica omosessuale non alle persone omosessuali, secondo il professore, una organizzazione confessionale deve necessariamente assumere chiunque, anche chi si comporta in modo contrario ai propri principi. Naturalmente, chiedere alle potenti associazioni omosessuali di assumere evangelici e di conseguenza accettare di non scandalizzarli con i loro comportamenti sarebbe considerato un attentato alla libertà, ma in questo caso va benissimo. E i centri di cultura islamica, assumono cristiani, transgender, donne che vogliono girare con la minigonna? Del resto, quando nella chiesa valdese persino certi pastori sottoscrivono una confessione di fede per poi professare il contrario, è logico aspettarsi altrettanta “tolleranza” anche dagli altri, se sono organizzazioni cristiane, però. Perché se sono gruppi omosessuali o islamici è più che giusto che affermino i loro principi.

(Segue)

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