Dogmi del politicamente corretto nuova religione – Il migrante come incarnazione del sommo bene

Sappiamo bene che l’ideologia, che forse è religione, del politicamente corretto ha ampiamente spodestato la Bibbia nelle azioni della Chiesa Valdese istituzionale (come peraltro nella Chiesa Cattolica nell’era di Bergoglio). Del resto, vista la guerra dichiarata alla Scrittura, ci vorrà pure qualcosa per prenderne il posto!

E non ci si fa mancare nulla della “confessione di fede” del politicamente corretto. Innanzitutto la mistica “gender”, quella per cui l’omosessualità deve essere a tal punto equiparata all’unica sessualità che dà luogo alla riproduzione (guai a definirla “normale”! è peccato mortale!), da inventarsi la follia dei “figli di due madri” o “di due padri”, cosa tanto sensata quanto il triangolo a due lati, ma che bisogna accettare e difendere totalmente. In confronto i più strampalati dogmi religiosi appaiono ragionevoli.

Il politically correct poi vuole che ogni posizione in tema di fede sia accettabile, tranne quella cristiana. Sei ateo? benissimo! Buddista, induista, animista? molto chic! Musulmano? splendido! Cristiano? sospetto! Cristiano che crede veramente in Cristo “via, verità, vita”? Fondamentalista, bigotto! “Cristiano” che ritiene la Bibbia una serie di favolette? Sei dei nostri!

Altro dogma politicamente corretto è la fede cieca e assoluta in Darwin e nell’evoluzionismo, inteso quale meccanismo casuale che dalla molecola ha portato alla vita e alla specie umana, anche se nessuno è mai riuscito a spiegare una serie di cosette. Come si è passati dalla molecola al complicatissimo sistema della cellula, che sarebbe l’elemento promordiale della vita, con tanto di DNA, un vero e proprio linguaggio informatico di estrema complessità? Come può essersi formato casualmente l’occhio, il quale – ove manchi una delle sue parti, è perfettamente inutile? Perché non si è mai osservata in laboratorio la nascita, anche non casuale, di una nuova specie? Sciocchezzuole! Darwin è un dogma e  come tale non può essere messo in dubbio!

Poi c’è il riscaldamento globale causato dall’uomo che consente di mettere in atto pesanti politiche di controllo statali e sovrastatali. Anch’esso tutt’altro che provato scientificamente, ma da accettare come verità assoluta altrimenti si è colpevoli nientemeno che della distruzione del pianeta.

Ma il dogma del politicamente corretto di maggiore attualità è la migrazione umana vista come inevitabile e positiva e il migrante come una sorta di incarnazione del sommo bene. Emblematico dell’approccio a questo tema è l’uso del versetto “Vi sia una sola legge per il nativo del paese e per lo straniero” (Esodo 12:49), nel senso opposto a quello in cui è usato nella Bibbia. Su questa bella premessa, la falsificazione di un passo biblico si basa la mistica pro-migranti. Altra cosa è “Non opprimerai lo straniero” (Esodo 23:9), che va sempre ricordato, ma la migrazione di non cristiani, tra i quali molti hanno per loro stessa ammissione il proposito di imporre l’Islam, non può essere vista come sommo bene. E tanto meno può essere accettato il principio “Vi sia un solo pensiero per il Bergoglio e per il Valdese”.

 

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