“Matrimonio Gay chic e favoloso” nel Tempio di Palermo (2): BACIO OMO SOTTO IL PULPITO – ED ECCO IL “CERTIFICATO DI BENEDIZIONE”

 

Il “primo matrimonio gay”, che tutti chiamano così, tranne il pastore celebrante che lo definisce “benedizione”, riserva ancora nuove sorprese. Assai più degli articoli dicono le foto, che circolano abbondantemente su Internet. Quella più significativa è pubblicata dalla rivista di moda Elle (che invitiamo a visionare, sempre rispettosi della proprietà delle immagini) ed è estremamente interessante anche se a molti risulterà innanzitutto disturbante. Intanto, nelle poche righe del breve articolo compare ben dodici volte la parola “matrimonio”, dieci volte in italiano, due volte in inglese, “wedding” e mai la parola “benedizione”.

Ma vediamo la foto: l’occhio è inevitabilmente colpito dai due uomini che si baciano sulla bocca con un

Benedizione Papale del matrimonio di Belen Rodriguez

trasporto che raramente le coppie etero esibiscono in un luogo di culto. Peccato non pubblicarla su Riforma a beneficio dei grandi contribuenti della chiesa valdese-di-nome, in gran parte sopra gli ottant’anni e poco esperti di internet! Potrebbero vedere a colpo d’occhio il nuovo corso di quella chiesa, che credono sia la stessa che li accolse e per la quale tanto hanno fatto, e che invece è stata distrutta. Eppure quel bacio non aggiunge nulla: la promozione dell’omosessualità e dell’ideologia ‘gender’ ha ormai sostituito il cristianesimo riformato come centro dell’attività ecclesiastica. Un bacio gay nel tempio non deve stupire più della presenza della statua della Madonna in una chiesa cattolica, ma è la prima volta che viene fotografato e diffuso.

Secondo soggetto di quella foto è il pastore, chiaramente in posa, che guarda l’obiettivo del fotografo, sia pure con uno sguardo un po’ attonito. Ma, a ben guardare, a parte la signora in bianco dietro il pastore, tutti sono in posa: il bacio non è uno slancio spontaneo, è fatto a beneficio dei fotografi. Talmente poco spontaneo che lo “sposo”, scusate!, uno dei due “sposi”, mostra una sorta di diploma che tiene in mano. Si tratta insomma di un bacio militante: il famoso “amore” non c’entra. Non diciamo che non ci sia, ma non è certo alla base del bacio: mai visto bacio d’amore con un cartello esplicativo in mano. Che c’è scritto sul cartello? Andate sul sito di Elle e ingrandite la foto: c’è scritto “Benedizione”, con tanto di insegna valdese con candelabro, stelle e “Lux lucet in Tenebris”. Da quando in qua in chiesa valdese si fanno i certificati delle benedizioni? Chissà se ora, alla fine del culto, che di solito finisce con la benedizione, si può avere un bel certificato? Fino ad oggi la cosa più simile era la benedizione papale, che si può avere (non tutti lo sanno, forse qualcuno è interessato) a un prezzo davvero conveniente: da 13 a 25 euro più spese di spedizione (7-13€) e ricevi la pergamena comodamente a casa nel giro di un mese. Magari, data la distrazione degli uffici vaticani (che hanno scritto al Sinodo Valdese un messaggio da parte del Pontefice, invocando su di esso “l’intercessione della Vergine Maria”), la fanno anche a coppie omosessuali o non valdesi. Puoi richiederla non solo per matrimoni, ma anche per altre ricorrenze, ad esempio compleanni, solo però quelli “importanti” per i 18 anni, i 50, 60 ,70, 80, 90 e 100. Potrebbe rimpinguare un po’ le casse-culto della chiesa valdese, ricca di 8 per 1000 ma povera di offerte. C’è il problema che i compleanni non sono proibiti dalla Bibbia, dunque c’è meno gusto a festeggiarli, ma – insomma – si potrebbe fare.

(continua)

2 commenti

  1. Qui il reverendo ha una espressione “Verdoniana”. Come tutta la sua chiesa questo pastore è ambiguo, magari crede di aver trovato il modo di far stare assieme cavoli, capre e lupi. E’ un film, mancano Banfi, Carotenuto e Alvaro Vitali.

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