LA CHIESA VALDESE È DEMOCRATICA, ANARCHICA, OLIGARCHICA O AUTORITARIA? (3a parte)

Democratica, anarchica o qualcos’altro? Eravamo all’anarchica. Come dice Renzo Tramaglino: “Comanda chi può, ubbidisce chi vuole”. Ma quando chi trasgredisce le regole ha l’appoggio dei vertici, i quali poi garantiscono l’impunità e infine cambiano le norme adattandole al caso, la questione è più complicata, come ai tempi di Renzo.

Prendiamo la vicenda delle benedizioni alle coppie omosessuali

Aprile 2010. Il pastore Alessandro Esposito ne celebra una. La pastora Letizia Tomassone afferma di averlo fatto parecchie volte anche prima.

Luglio 2010. Un gruppo di valdesi, appellandosi alle norme che la Chiesa si è data e che non ha mutato – pur essendo libera di farlo – chiede che il Sinodo “prenda adeguati provvedimenti verso i comportamenti che violano l’ordinamento, per evitare che la prassi del fatto compiuto e delle decisioni unilaterali sopprimano nei fatti quel modo di prendere le decisioni in modo collegiale e democratico, che si conservò anche nelle circostanze in cui il pericolo dell’annientamento totale era imminente”. Il Patto dell’Unione del 1561, tuttora vigente, prevede infatti “che non sarebbe lecito a nessuna di tutte le Valli promettere, transigere overo accordare cosa alcuna sopra il fatto della religione senza il consentimento di tutte le altre Valli”. Altro che una valle! Qui si trattava addirittura di una singola chiesa, o addirittura di una singola pastora! In uno “stato di diritto”, una richiesta del genere sarebbe stata come minimo esaminata, e agli “innovatori fai da te” sarebbe andato almeno un richiamo. Invece…

Agosto 2010. Il Sinodo ignora totalmente l’Appello, il presidente proibisce – anche a un ex moderatore – di menzionarlo e revoca a un collaboratore di questo sito il permesso di riprendere i lavori, il settimanale della Chiesa attacca senza possibilità di replica l’Appello – accusandolo falsamente di dire cose “che non risultano” – e pubblica lettere di insulti e attacchi personali diffamatori. Infine, il Sinodo approva l’ordine del giorno che introduce le benedizioni, previa decisione delle singole chiese locali. Ma assai prima i pastori Esposito e Tomassone le avevano celebrate, quest’ultima, a quel che sembra, senza neppure consultare la chiesa locale, come se fosse un sacerdote autonomo e non un ministro di culto designato da una comunità. Sanzioni, richiami ? Neppure ipotizzati. Anzi, Letizia Tomassone viene premiata nel modo più plateale: la cattedra alla Facoltà di Teologia, proprio nel settore in cui ha arbitrariamente introdotto novità in violazione del Patto del 1561: “Teologia pastorale ed esercizio dei ministeri nella chiesa, con particolare enfasi sulla problematica di generi e ministeri e prassi pastorale e tematiche di genere” è la prolissa definizione ufficiale.

Anche la questione della negazione della divinità di Cristo le cose vanno in modo analogo: il settimanale nega l’evidenza, il Sinodo ignora, nessuno interviene.

Questione referendum

Qui la cosa è ancora più grave: le violazioni vengono messe in atto da un organo di secondo grado, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, che agisce solo per una sorta di delega, e che dunque dovrebbe essere ancora più attento ad attenersi ai compiti affidati.

Ogni singolo membro di chiesa si trova schierato ufficialmente e istituzionalmente in una battaglia politica senza che il Sinodo abbia mai esaminato la questione se non affrontando in modo generale la questione della “salvaguardia del creato”, che solo una presa di posizione politica può ritenere coincidente con i quesiti referendari.

Un membro di chiesa protesta ? Ignorato. Un altro si autodenuncia come autore della norma contro cui la Chiesa si trova istituzionalmente schierata? Nessuna sanzione, in nome di una libertà di opinione, che però la Fcei aveva ufficialmente escluso con la sua presa di posizione vincolante.

Insomma, quando c’è una generalizzata violazione delle norme, o nessuna norma, è anarchia.

Quando però chi viola le norme ha la copertura delle massime cariche o addirittura sono le massime cariche stesse, ci sono ampi elementi di autoritarismo, concettualmente non lontano da quello dei tempi di Renzo Tramaglino.

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