La chiesa valdese “benedice” l’utero in affitto e la vendita di bambini

Il 27 dicembre, nel Tempio Valdese di Palermo sono stati battezzati due bambini di quattro mesi d’età. A richiedere il

Del motto valdese è rimasta solo l’ultima parte: “… in Tenebris”

battesimo sono stati il padre biologico e il suo compagno riconosciuti come “genitori” benché uno di loro non lo sia, né biologicamente né per legge italiana, né per la legge californiana dove i piccoli sono nati, a seguito dell’acquisto mediante catalogo dell’ovocita di una  giovane donna e la gravidanza a paganento di un’altra donna.

Tale modalità è punita dalla legge italiana e priva il bambino della madre, nonostante ne abbia due naturali. Come spiegato nell’articolo di Riforma, per la legge della California è tutto contrattualizzato e né l’una né l’altra donna può cambiare idea e tenersi il bambino, neppure quella che l’ha portata in grembo per nove mesi e dunque, per la legge italiana, è l’unica madre.

Non risulta nessuna decisione sinodale secondo la quale basta fare sesso con una persona per diventare “genitore” del figlio di quella persona, e non per motivi banali, ma per chiedere l’amministrazione di un sacramento.

Sempre più abissale la perdita di ogni principio, non solo biblico, ma persino della legalità e della logica.

Del motto valdese è rimasta solo l’ultima parte: “… in Tenebris”. Sta a noi di Sentieri Antichi Valdesi di tenere ancora accesa la luce dell’Evangelo perché risplenda.

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