VALDESI CHE SI NASCONDONO

È davvero paradossale che solo noi difendiamo la Confessione di Fede che i pastori sottoscrivono! Su questo punto, da quando – ormai quasi due anni fa – abbiamo lanciato l’Appello per la fedeltà ad essa, l’unico ad aver fatto sentire la propria voce è stato il pastore (emerito) Archimede Bertolino di Terni. Gli altri, più di cento, tutti zitti.

Certo, sappiamo di molti pastori e non che in cuor loro e in colloqui privati lo fanno, e danno torto all’andazzo di ciò che definiscono “estremisti” (che saranno pure estremisti ma dominano la vita della Chiesa). Ma a che serve la confidenza privata? Migliaia e migliaia di valdesi in passato furono convertiti a forza, ad esempio quelli della Val Pragelato: accettarono per salvarsi la vita o per evitare l’esilio chissà dove e la cosa è comprensibile. Essi praticavano ancora l’antica religione, in casa, e la loro partecipazione alla Messa e agli altri aspetti della Chiesa Cattolica erano solo esteriori. Tuttavia loro e i loro figli erano costretti ad accettarne tutti i riti, dal battesimo all’estrema unzione, dalle processioni all’istruzione religiosa dei figli. Il risultato quale fu? Dopo una sola generazione quelle aree erano cattoliche al cento per cento. Gli ugonotti riparati in Olanda appoggiarono il Glorioso Rimpatrio, nel quadro di un piano che contava sulla ribellione dei tanti  loro confratelli convertiti a forza appena quattro anni prima. Erano rimasti ugonotti nel cuore – pensavano – e si sarebbero ribellati grazie a tentativi di rivolta promossi parallelamente al Rimpatrio. In realtà, pochissimi lo fecero e rimasero invece attaccati a quella religione che era stata loro imposta e che ritenevano di aver accettato solo esteriormente.

A tutti coloro che – pur non pensandola come i Platone, le Letizia Tomassone, gli Esposito, i Comba e le Bonafede –  restano allineati e non fanno sentire il proprio dissenso se non in privato, ricordiamo questi precedenti. Ma ricordiamo che quegli ex valdesi e ex ugonotti del Seicento vivevano con la minaccia di tortura, morte e confisca dei beni se sgarravano. Oggi tutt’al più arriva qualche telefonata scandalizzata del pastore, e i propri figli non saranno mai assunti in uno dei tanti istituti valdesi. I pastori rischiano di essere assegnati a chiese in posti sperduti. Un rischio inferiore.

Molti di loro dicono, a propria giustificazione: “non vogliamo confonderci con quelli di Valdesi.eu”. Chissà perché poi? Comunque, se non si vogliono confondere, facciano qualcosa di diverso, facciano qualcosa che possa essere di riferimento a tutti coloro che non sanno dove andare; noi ci uniremmo volentieri a loro, non temiamo di confonderci. Invece, nulla. Un comportamento pilatesco? Ci pare di no. Pilato non salvò l’innocente Nazareno dal terribile supplizio, ma almeno disse pubblicamente che era innocente. Eppure anche lui rischiava il posto.

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