BOOM DELL’8 PER MILLE

Dai 12 milioni del 2011 ai 14 di quest’anno…  ai 32 dell’anno prossimo, e forse assai di più

I vertici della Chiesa Valdese hanno commentato con molta soddisfazione l’aumento delle firme a favore della Tavola Valdese nelle scelte della destinazione dell’8 per mille dell’Irpef “salite da 264mila a 470 mila in cinque anni”. Si tratta degli ultimi dati disponibili, quelli riferiti all’anno 2009, che producono effetti su quanto lo Stato verserà alla Tavola nel corso del 2012. Da un comunicato ufficiale apprendiamo che nel 2011 la somma (basata sulle firme del 2008) è stata di circa 12 milioni di euro e che, grazie all’incremento delle firme, passerà quest’anno a 14 milioni.

Quel che ancora non è molto noto è quanto succederà con i dati del 2010. Molti pensano che ci sarà un grosso incremento grazie alla benedizione dell’unione di due donne tedesche (descritta da molti organi di informazione come “matrimonio”) presso la comunità di Palermo, contraria all’ordinamento valdese, ma seguita dalla decisione del Sinodo che consente alle Chiese locali di celebrare ulteriori cerimonie del genere. I margini di aumento ci sono, poiché le 470.000 firme del 2009 sono circa l’1 per cento del totale e molti gay militanti affermano che il 10% della popolazione italiana è omosessuale. A una parte di loro il matrimonio non interessa per nulla, ma certo molti vedono con simpatia la campagna valdese pro gay. Poi c’è stata la “discesa in campo” per il referendum “sull’acqua”, la raccolta di firme per la cittadinanza rapida agli immigrati e altre iniziative del genere. Insomma, una serie di prese di posizione che coincidono con quelle di determinate forze politiche, il cui consenso è molto superiore all’1 per cento.

Certo, per la stessa ragione qualche firma la perdono tra gli stessi valdesi, ma ormai gli appartenenti alla più antica chiesa cristiana non cattolica dell’Europa Occidentale, se anche nel 2009 avessero tutti firmato per la propria chiesa, sono al massimo il 4% del totale delle firme stesse, dunque il loro parere è numericamente trascurabile.

Un impulso sicuro e molto maggiore viene però dalla modifica all’intesa della Tavola Valdese con lo Stato. Di cosa si tratta? Quando fu istituito l’8 per mille a favore delle confessioni religiose, nella Chiesa Valdese ci fu un lungo dibattito sul tema se accettare o no le somme derivanti dalle scelte dei cittadini. Molti erano favorevoli: perché dovremmo lasciarli alla Chiesa Cattolica o tutt’al più allo Stato, quando noi potremmo farne buon uso per tutte le nostre opere di carattere culturale e sociale, sempre a corto di lire? Ma molti erano contrari, a cominciare dal professor Giorgio Peyrot, docente di diritto ecclesiastico, noto per la sua cultura giuridica, in virtù della quale fu eletto molte volte presidente del Sinodo, e per la sua intransigenza.

Si decise per una posizione intermedia. Così nel 1993 fu specificato, con l’assenso di tutti, nella modifica della intesa del 1984 con la Repubblica Italiana, che la Chiesa avrebbe destinato i fondi ricevuti esclusivamente a finalità sociali, educative e culturali in Italia e all’estero, e non per attività di culto, stipendi pastorali, costruzione o restauro delle chiese. In secondo luogo la Chiesa domandò che le fossero attribuiti i fondi solo in proporzione al numero di coloro che l’avrebbero effettivamente scelta e non sull’intero ammontare del fondo. Nel 2003 la Chiesa Valdese ha avanzato invece la richiesta di ottenere l’intero ammontare spettante, superando la precedente ritrosia. Lo Stato ha accettato e la legge conseguente è stata approvata nel maggio 2009 e diventa efficace a partire dalle denunce dei redditi del 2010, e le relative somme saranno erogate proprio dal 2013.

Che significa questo in termini di soldi? L’ultimo dato disponibile è quello del 2007, quando solo il 43,5% di contribuenti effettuò la scelta dell’8 per mille, ed è quella dunque la percentuale di quanto la Chiesa (nel 2010) ha ricevuto rispetto a quanto aveva teoricamente diritto. Dal 2013 perciò, passando dal 43,5 al 100% si dovrebbe passare dai 14 milioni del 2012 ad oltre 32 milioni. Che verosimilmente saranno ancora di più a causa del prevedibile aumento delle firme. Le quali, tra l’altro, sono esplicitamente incoraggiate con una pubblicità cui è destinato il 5% dei fondi ricevuti, che è la percentuale più alta insieme alla Chiesa Avventista e ai luterani. Segue la Chiesa Cattolica che dichiara di spendere in pubblicità il 2,33%, mentre i pentecostali delle Assemblee di Dio e l’Unione delle Comunità Ebraiche dichiarano di non spendere nulla per quello scopo. Nel 2013 i contribuenti troveranno due nuove possibilità di scelta: l’Arcidiocesi Ortodossa e la Chiesa Apostolica, mentre i mormoni della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni, la cui intesa è stata approvata insieme alle precedenti, ha rinunciato all’accesso all’8 per mille.

Che fare con queste somme? Lo deciderà la Commissione per l’8 per mille, nominata dalla Tavola e presieduta dal pastore e professore Paolo Ricca. Nel comunicato ufficiale della Tavola la Moderatora prefigura un dibattito del Sinodo, ma non sull’utilizzo, bensì sul fatto che “tante italiane e tanti italiani decidono di destinare l’opm (8 per mille, Nota della Redazione) a una piccola chiesa alla quale l’informazione – anche quella religiosa – dedica scarsissima attenzione” e che dunque “ciò che diciamo e testimoniamo incontra interesse e consenso”. Questo, aggiunge la pastora Bonafede, “dovrebbe essere un tema di riflessione per chi ha responsabilità nel campo dell’informazione e della politica”.

Visto che questo sito è oggetto dell’attenzione del Sinodo (per ora solo per condannarci!) ci permettiamo di suggerire anche qualche altro profilo di discussione in merito:

  • Perché le firme sono in costante aumento e i membri di chiesa sono in altrettanto costante diminuzione ?
  • Come mai la Chiesa Valdese risulta più convincente nel campo “dell’informazione e della politica” che nel testimoniare l’Evangelo di Gesù Cristo ?
  • Siamo sicuri che questo non rispecchi ciò che interessa di più alla Chiesa di oggi ?
  • Non c’è il pericolo che l’ulteriore aumento di fondi spinga a puntare sempre più sulla ricerca del consenso “nell’informazione e nella politica” e sempre meno sulla Parola di Dio?
  • Ci ricordiamo di Matteo 6:21: “Dov’è il vostro tesoro, lì è il vostro cuore” ?

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