1 – LE ORIGINI NASCOSTE DEI VALDESI – UNA SUCCESSIONE APOSTOLICA ININTERROTTA ?

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Come si legge nel suo sito ufficiale, oggi la Chiesa Valdese fa risalire le proprie origini più lontane unicamente al mercante lionese Valdo che, nella seconda metà del XII secolo decise di dedicarsi alla predicazione del Vangelo.

Ma fino a non molti decenni fa non era così: numerosi storici riportarono notizie e indizi di origini assai più antiche, persino apostoliche, delle comunità delle Valli del Piemonte. Spesso tali antiche origini erano semplicemente date per scontate. Del resto queste radici precedenti a Valdo spiegavano come era potuto accadere che in quell’area i Valdesi fossero una minoranza così forte da essere maggioranza in molti comuni, e la totalità in molte parti del territorio. Il sito e la storiografia recente risolvono il problema dicendo che lì i valdesi “si impiantarono con più consistenza”. Tanto da convertire anche il prete ? qualche dubbio sorge.

Sta di fatto che, per un po,’ la storiografia ‘minimalista’ o piuttosto negazionista, si è presa la pena di confutare queste notizie. Più recentemente, analogamente a ciò che è costume in molti altri campi, si è preferito ignorare e cancellare la memoria di ciò che non piace, non  citando neppure più quelle notizie che – fino a non molto tempo fa – le famiglie valdesi si tramandavano.

Un po’ quello che accadde, all’incirca nello stesso periodo, con la guerra di Troia: la storiografia aveva degradato l’Iliade a storiella inventata e la stessa esistenza della città, incendiata dagli uomini di Ulisse e Agamennone, come dell’avversaria Micene, era ormai indiscutibilmente una favola. Poi arrivò un archeologo dilettante, Heinrich Schliemann, prese sul serio Omero e trovò sia Troia, con ampie tracce di incendi, sia Micene.

Una domanda andrebbe fatta agli storici negazionisti. Mettiamo pure che le origini pre-Valdo dei valdesi siano false. Come – in una cultura religiosa che aborrisce falsità e menzogna – qualcuno ha inventato e diffuso queste falsità e menzogne, in tempi in cui l’epoca di Valdo era ancora vicina ? Ma, queste, appunto, sono domande che la nomenklatura degli storici ritengono puerili e indegne di risposta.

 

JEAN LÉGER: I VALDESI HANNO UNA SUCCESSIONE APOSTOLICA ININTERROTTA

 

Jean Léger, pastore, moderatore e storico valdese, nella sua ponderosa Histoire Générale des Eglises Evangéliques du Piemont ou Vaudoise (Leyda, 1669) dedica molto spazio e impegno alle “vere origini Valdesi”.

Nella “Lettera ai Compatrioti delle Valli del Piemonte”, Jean Léger scrive che il Sinodo del 1646 gli aveva dato l’incarico di continuare l’opera di Pierre Gilles nello scrivere la storia delle Comunità delle Valli. Il Léger intendeva muoversi su quattro punti principali:

“1. Far conoscere una buona volta al mondo chi sono i veri Valdesi Originari, dai quali tutti gi altri hanno tratto il nome: cioè gli Abitanti delle Valli.

2. Stabilire incontestabilmente quale è sempre stata, e ancora è, la loro dottrina.

3. Far toccare con mano la loro Successione Apostolica senza interruzione, provando in modo invincibile che in diversi luoghi delle Valli mai gli abitanti aderirono alle Tradizioni Papali … e di conseguenza non ebbero bisogno di essere Riformati da tali errori.

4. La storia delle persecuzioni.

Il lavoro fatto dal 1646 andò però interamente perduto durante le feroci persecuzioni del 1655. Ma ciò non fece cadere la fede del Léger che, nella prefazione, scriveva:

Se è talvolta parso che questa povera piccola Chiesa sia stata inghiottita dalla Balena come Giona, la si è poi sempre ben presto ritrovata più vigorosa che mai e in salvo. Se talvolta è apparsa come quel ferito nel Vangelo, tutta coperta di piaghe e molto indebolita, Dio le ha sempre suscitato qualche buon Pastore, che l’ha curata e fortificata, tanto che le porte dell’Inferno non hanno mai prevalso su di essa.”

Così il Signore voglia che accada anche oggi!

 


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