La solita ipocrisia della stampa “valdese”: è proprio il matrimonio con lo Stato che ci ha divisi

In un articolo del quotidiano online “Riforma” del 25 novembre, con l’immagine della Bibbia, non più aperta con il lux lucet in tenebris, ma chiusa in piena luce e avvolta dal multicolore lenzuolo dei gay, il professore Naso attacca il senatore Malan che, con un solo accenno alla Bibbia, viene individuato come colui è “l’immagine dello stato che invade il terreno delle scelte intime e personali”, senza rendersi conto che è proprio la scienza e la politica quella che oggi determina la chiesa, in questo caso, quella valdese ufficiale. Fra parentesi la Bibbia rappresentata chiusa è la stessa che, secondo il prof. Naso va capita attraverso una scienza complessa e rigorosa alla ricerca di una parola di Dio che va oltre quella degli uomini, persino di quelli che hanno scritto i libri che contengono la Bibbia.

Il “matrimonio” della chiesa con lo stato e la scienza politica ha colpito così tanto il popolo valdese che, al tempo del covid, è stato diviso e lo è tuttora.

Il “vaccino” di stato e discriminatorio ha impedito a molti membri di chiesa e membri del popolo che non hanno voluto assoggettarsene, di partecipare agli eventi perché sprovvisti di greenpass. Questo non è forse un matrimonio fra chiesa e stato? Questo non è forse la dimostrazione che la chiesa ama e fa l’amore con lo stato? Non è forse la dimostrazione che lo stato si intromette nelle decisioni interne, non solo discriminando, ma diventando crudele con i propri anziani del popolo nelle case di riposo, impedendo le visite anche quando le leggi si erano ammorbidite?

Certo non avrebbero fatto così i nostri antichi padri. “Avrebbero preso le armi contro i Sabaudi”. Non avrebbero permesso che il popolo fosse diviso a causa di un nuovo “salvatore” mondiale: il vaccino covid (non altero il termine – non temo gli algoritmi), che poi non salva, ma danneggia e ammazza.

E adesso che arrivano le multe da pagare i i non vaccinati si sentono dire: “avevate la libertà di vaccinarvi”. Ma si sono bevuti il cervello? è come dire: “Avevate la libertà di bere il veleno!”.

Quando accenderete i vostri falò della libertà ricordatevi dei figli del vostro popolo sospeso dal lavoro, separati dai loro malati e anziani morenti, multati in nome dell’amore stato-chiesa.

Ecco una mia personale confessione di Fede in tempo di covid

  • Non accetto il vaccino come immagine salvifica della mia vita, perché solo Dio è il mio Salvatore.
  • Non accetto lo Stato come dominatore della mia libertà, perché solo a Dio appartiene il dominio sulla mia vita, esistenza e libertà.
  • Non dono il mio corpo ad esperimenti di sieri genici, perché il mio Dio non gradirebbe che il mio corpo, così come Egli lo ha creato, venga alterato nella sua parte più profonda.
  • Dio non mi permette di dare allo Stato, attraverso farmaci RNA, DNA, il diritto sul mio corpo, sulle mie cellule, sulla mia vita, perché Egli ne è il Creatore secondo il Suo disegno e progetto.
  • Dio è Colui che provvede alle mie necessità e al mio sostentamento. L’illusione di una concessione statale sul mio lavoro, sulla mia sussistenza e salute è dettata da una imposizione idolatrica di dipendenza dallo Stato, questo è condannato dalla legge del mio Dio e a questo io non posso sottostare.
  • La iniziazione vaccinale che permette di vivere nella “nuova società libera” stabilita dallo Stato non è affine al battesimo che mi ha introdotta nella società, veramente libera, del regno di Dio, al quale appartengo.
  • Non riconosco alcun altro sacrificio umano per la mia salvezza, se non quello della morte di Gesù Cristo. Le linee cellulari di feti abortiti dei vaccini, sono sacrifici umani per la salvezza dell’umanità dalla morte (covid), ma sono una abominazione per il mio Dio e me ne allontano con orrore.
  • Non posso servire due padroni: Dio e lo Stato.
  • Non posso prostrarmi davanti a due dominatori; uno solo riconosco come il Supremo, il mio Dio.
  • Non posso obbedire a due liste di leggi con principi di natura opposti fra di essi.
  • Non temo il Covid. Non temo la sofferenza. Non temo la morte. Temo Dio, mio Signore, che è un fuoco consumante su tutto ciò che a Lui non è gradito.

A Lui solo sia il dominio, l’imperio e la gloria. Amen.

Daniela Michelin Salomon.

1 commento

  1. Anche la ricerca è forza data dal Signore come i vaccini. A noi il compito di smascherare gli imbrogli ma imitare il buon samaritano in aiuto ai sofferenti.Noi come stato agiamo.Dio giudicherà che è in errore.Buona serats

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