Il mensile diocesano dà spazio alla nostra dissidenza

Il vivace mensile della diocesi cattolica di Pinerolo, Vita Diocesana Pinerolese, ha dato positivo spazio alle posizioni della dissidenza valdese in merito al Documento sulle famiglie votato dal Sinodo Valdese ad agosto.

E’ inevitabile il paragone con gli organi di informazioni della Chiesa Valdese istituzionale che nascondono ogni posizione che non sia del tutto allineata con la nomenklatura dominante. E sì che non risparmiamo critiche alla Chiesa Cattolica quando lo riteniamo giusto! Segno che c’è più pluralismo presso di loro che presso di noi!

L’articolo, a firma di Daniele Barale, è pubblicato solo nella edizione cartacea di Vita Diocesana, dunque lo riportiamo qui.

“Tutto è contro il capo famiglia, contro il padre di famiglia; e di conseguenza contro la famiglia stessa, contro la vita di famiglia. Solo lui è letteralmente coinvolto nel mondo, nel secolo. Solo lui è letteralmente un avventuriero, corre un’avventura”. (Charles Péguy, Véronique. Dialogo della storia e dell’anima carnale).

Charles Péguy scrisse queste parole, con venature profetiche, nel periodo 1909-1910. La famiglia è sotto attacco. Da sempre un bene prezioso, oggi è in caduta libera. Pochi matrimoni, poche nascite, famiglie ferite. La secolarizzazione, in cui sono immersi i nostri giorni, ci consegna una società liquida nella quale tutti i legami si frantumano. Anziché lavorare per ritrovare la grammatica dei sessi, rimettere in moto la sintassi degli affetti, riarticolare il discorso dell’amore in vista della sua felice riuscita, come asserisce don Roberto Carelli in Alfabeto familiare, si preferisce seminare confusione con il relativismo e il nichislismo. In modo gnostico si lavora per realizzare “nuovi mondi” attraverso una perniciosa rivoluzione biopolitica. E’ quello che certe potenti lobby fanno da anni; pensiamo a Google Amazon Facebook e ai loro progetti postumani. Realtà che si mostrano insofferenti  alle tradizioni, alle religioni, e soprattutto alla Chiesa cattolica, ultimo baluardo tra il loro tentativo di trasformare l’uomo, homo religiosusviator, quindi con un’identità precisa e in relazione con Dio e le altre persone, in una “monade” liquida, chiusa in se stessa e modellabile secondo certi piani (da qui il gender il relativismo il nichilismo e altri mali).

 Sembra proprio, leggendo il “documento sulle famiglie”, approvato durante l’ultimo sinodo valdese, che le autorità ufficiali della Chiesa Evangelica Valdese non se ne accorgano. Forse ne sono conniventi.. Ma una voce e un’azione di sana dissidenza si sono alzate in seno alla comunità valdese. Non tutti concordano con il nuovo corso mainstream e politically correct, che i pastori hanno imposta ad essa.

Per questo il nostro collaboratore Daniele Barale ha contattato “un avventuriero del nostro tempo” Lucio Malan, padre e senatore, nonché “operatore culturale” di Antichi Sentieri Valdesi. Il quale ha avuto il coraggio di offrire la seguente riflessione.

I Valdesi hanno difeso per molti secoli il loro intendimento di seguire la Bibbia, come regola di fede e di vita (questo dice la nostra confessione di fede, tutt’ora sottoscritta dai pastori) e non altre autorità. Ora però la dirigenza valdese si compiace di fare il contrario. Il ‘Documento sulle famiglie’, ciò che ha attirato maggiormente l’attenzione sul Sinodo 2017, ha stabilito che qualunque tipo di unione può definirsi “famiglia”, rovesciando quanto era scritto nel precedente Documento sul matrimonio del 1971, imperniato sull’insegnamento biblico. Infatti il testo del 2017 si ispira esplicitamente a tutt’altri principi: l’adattamento ai “cambiamenti della società”, alle ideologie alla moda e alle leggi del momento (solo quelle gradite, però).

Ma il punto vero, e noi valdesi dissidenti (coerenti con secoli di storia e fede) lo diciamo dal 2010, anzi dal 1976, è che la Parola di Dio, viene sempre più relativizzata, i “teologi”, purtroppo non solo valdesi, ritengono più importante l’ermeneutica (cioè l’interpretazione, purché sia fatta da loro) della Bibbia stessa, i cui testi vengono presi come metafore e leggende, di cui ci si compiace di dimostrare presunti e inesistenti errori e contraddizioni. Basta dire che al culto d’apertura il pastore Ferrario ha invocato “la Spirita Santa”, una pastora ha annunciato il perdono dei peccati dicendo “l’intera vita è perdonata” e all’assemblea è stato fatto leggere come confessione di fede un testo esplicitamente in contrasto con la Bibbia e con il credo apostolico, che ci accomuna anche ai cattolici e a gran parte degli ortodossi. Non è strano che il numero dei membri di chiesa scenda a livelli mai visti e salgano solo per firme per l’Otto per mille”.

1 commento

  1. Conosco cattolici nominali, ma in realtà atei e agnostici, che danno il loro 8×1000 alla Chiesa Valdese perché è l’unica che difende i “valori laicisti”…

Rispondi a Diego Fiumarella Annulla risposta

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*