Forti, coraggiosi… e un po’razzisti? La Chiesa Evangelica Tedesca esclude bambini da un’attività in base all’etnia

La Chiesa Evangelica Tedesca (Evangelische Kirche in Deutschland, EKD), che raccoglie la maggior parte dei protestanti tedeschi, circa 19 milioni, il 22% della popolazione, ha annunciato un’attività per bambini dal titolo “Diventa forte e coraggioso”.  Bella cosa! Nel primo capitolo di Giosué, per quattro volte l’Eterno dice a Giosueé: “Sii forte e coraggioso”, “Sei mutig unf stark” in tedesco. L’attività si intitola in modo lievemente diverso: “Werde mutig und stark”, cioè “diventa forte e coraggioso”, ma la sostanza è la stessa. Chi segue Dio deve essere forte e coraggioso, come lo furono e lo sono tanti cristiani perseguitati. Noi veri valdesi sappiamo quanto lo furono i nostri antenati in secoli di angherie, discriminazioni, attacchi militari e massacri.

Ma subito sotto il titolo c’è una avvertenza: “Empowerment für BIPoC/PoC-Kinder

Dieses Angebot richtet sich ausschließlich an Black, Indigenous und Kinder of Color.” Che significa? Google traduce così: “Empowerment per bambini BIPoC/PoC. Questo servizio è rivolto esclusivamente a bambini neri, indigeni e di colore.”

Si potrebbe osservare che i concetti sono così acriticamente presi dalle tendenze estremistiche americane che in quelle poche parole, ben tre non sono in tedesco ma in inglese. In secondo luogo: classificare i bambini nell’attività di chiesa secondo la loro etnia fa rabbrividire: “Non c’è distinzione fra il Giudeo e il Greco, perché uno stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano” (Romani 10:12) e “Qui non c’è più Greco e Giudeo, circonciso e incirconciso, barbaro e Scita, servo e libero, ma Cristo è tutto e in tutti” e in molti altri passi il concetto è quello. Infine, escludere dei bambini sulla base della loro etnia è un vero orrore. Immagino il bambino che vorrebbe andarci perché un amichetto ci va e gli piace stare insieme e si sente rispondere, da una persona di chiesa: “Tu no perché non sei nero, indigeno o di colore”. Per non parlare delle sottili distinzioni: chi ha un nonno bianco e tre neri può entrare o no? E chi ne ha due? I nazisti avevano parametri molto complicati ma precisi: chi aveva un solo nonno ebreo poteva essere tollerato ed essere considerato “ariano”, ma chi ne aveva due no.

Ci si sente ancora peggio se si prova a pensare quale sia la logica che ha spinto a tale obbrobrio. Pensiamo a uno dei “fortunati” bambini ammessi all’attività, che chiede perché il suo compagno “bianco” non ha potuto partecipare. Cosa gli risponderà? Che i bianchi sono cattivi e non ne hanno bisogno? Che i bianchi hanno fatto tante brutte cose, come nazismo, colonialismo eccetera e dunque è meglio non siano forti e coraggiosi? Che i bianchi sono già forti e coraggiosi dunque non ne hanno bisogno, incluso quelli bullizzati perché sovrappeso o hanno gli occhiali o per le cento stupide ragioni per cui si bullizza?

Anche in Germania sono passati dal SOLA SCRIPTURA al SOLO WOKE. Sola ideologia, peraltro, gravemente malata.

 

 

 

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