La pastora Di Carlo in Sinodo: “LE NOSTRE CHIESE VANNO RIEDUCATE ALLA LETTURA DELLA BIBBIA”

“Alcuni hanno creato dei poteri paralleli, un disordine istituzionalizzato”. E parlava di noi!

Martedì 23 agosto, intervenendo sulla questione delle benedizioni alle coppie omosessuali, la pastora Daniela Di Carlo ha detto:

“Io credo che la discussione dell’anno scorso abbia insegnato che veramente le nostre chiese e le nostre donne, i nostri uomini andavano rieducati alla lettura della Bibbia, perché la lettura strumentale fatta da alcuni – appunto – rispetto a come leggere dei versetti ci ha dato il polso del fatto che la Bibbia – veramente – non è più conosciuta, non è più contestualizzata, non è più letta attraverso un’esegesi, non è più letta attraverso un esercizio ermeneutico” (…)

“La seconda cosa invece è molto più locale, non saprei come intitolarla: la chiamerei un disordine istituzionalizzato che si è venuto a verificare rispetto alle Valli. In questo senso, io credo appunto veramente che il Sinodo sia l’assemblea più importante nella quale le chiese rappresentate dagli iscritti a ruolo e dalle persone esprimano il proprio parere e prendano delle decisioni che riportano nelle loro chiese. Quello che non mi è piaciuto, che è accaduto alle valli è che invece alcuni fratelli e anche qualche sorella, perché c’erano dei nomi, hanno creato come dire dei poteri paralleli, chiamiamoli così molto moderni perché hanno usato Internet utilizzando un sito che ha un’ambiguità linguistica, che è simile a quello ufficiale, discreditando in questo Sinodo il pensiero teologico di alcuni pastori, me compresa, ma non sono l’unica, ce ne sono altre,  le posizioni di alcuni e di alcune, che si sono pronunciati su questo tema. Questo io l’ho trovato veramente non fraterno, sinceramente non fraterno, perché è un potere parallelo creato a fianco di quello sinodale che non solo offre all’esterno la cosa che più mi fa dispiacere non è… ma anche l’immagine esterna, cioè che questa chiesa fuori si propone come quelli che prendono la decisione in Sinodo e quelli che delegittimano quelle decisioni e mettono nel ridicolo non solo pastori e pastore ma anche genericamente chi la pensa in quell’altro modo. Questo l’ho trovato veramente triste.”

Nonostante l’eccessivo peso attribuito a questo “potere parallelo”, è evidente che la pastora e sorella Daniela Di Carlo parlasse di noi, perciò è doverosa qualche precisazione.

  1. La ringraziamo perché è l’unica voce ufficiale ad ammettere – sia pure con forte rincrescimento – che esistiamo e la ringraziamo anche per averci definiti “fratelli e sorelle”.
  2. Ove mai avessimo riportato il suo pensiero in modo errato o travisato, le chiediamo di scriverci per spiegarcelo meglio e precisarlo. Noi – a differenza del settimanale pagato da tutta la chiesa che ha rifiutato non solo lettere, ma persino un modesto annuncio a pagamento con possibilità di sindacare sul testo – non censuriamo nessuno e diamo ampia possibilità di replica.
  3. Noi non pratichiamo alcuna ambiguità linguistica: è ben chiaro a chi ci legge, che noi non siamo la Chiesa Valdese ufficiale, rispetto alla quale abbiamo un chiaro dissenso. Il nostro sito non somiglia neanche lontanamente a quello ufficiale (niente politica, ad esempio!).  Se però vuole segnalarci qualche ambiguità, noi siamo qui.
  4. Noi non discreditiamo né mettiamo in ridicolo nessuno. Riportiamo però tutte le opinioni, cosa che altri non fanno, e ci permettiamo di controbatterle quando non le condividiamo. Se certe affermazioni contraddicono se stesse, o sono in sé assurde, forse bisognerebbe chiederne ragione a chi le esprime, non a chi le riporta.
  5. Questo sito non si rivolge certo solo alle Valli, ma riceviamo visite da tutta Italia e dall’estero, nonostante abbiamo solo testi in lingua italiana.
  6. Troviamo un po’ inquietante leggere di “rieducazione”, tanto più quando si tratta di leggere la Bibbia. I Valdesi vissuti prima degli ultimi decenni neppure sospettavano l’esistenza della “contestualizzazione”. Eppure abbiamo moltissimo da imparare da loro. Se fossero fra noi oggi andrebbero “rieducati”? È infatti difficile capire perché la pastora dica che la Bibbia non è più conosciuta: a quale aureo passato si riferisce allora, visto che non rimpiange certo i tempi in cui le Scritture erano prese sul serio per quello che dicono ?
  7. È divertente, con i nostri scarsissimi mezzi, essere indicati come un “potere parallelo”. Tutto il potere che abbiamo è quello di cercare di dire la verità, anche se fuori moda, e non censurare: è la nostra unica forza, oltre alla preghiera, di cui però non pensiamo certo di avere il monopolio.

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