PROPAGANDA PARTITICA DAL PULPITO

Ci viene segnalato che il pastore di Pomaretto ha pubblicato su Facebook il “sermone predicato nella Chiesa Valdese di Pomaretto” il 10 marzo. Pura propaganda politica, anzi partitica, chiaramente a favore di un partito e ancora più pervicacemente contro un altro. Certo, il pulpito e il culto non sono il luogo adatto per fare politica, ma la politica non è cattiva in sé, ed è necessariamente di parte. Ma questo è ben peggio: è propaganda politica fatta con citazioni bibliche che tra l’altro non c’entrano per nulla: “Io sono il pane della vita”. Da questo passo il pastore “deduce” che se si segue Cristo si doveva per forza votare un partito e non si doveva assolutamente votare per un certo altro partito. Quali che fossero questi due partiti, o se i riferimenti fossero stati invertiti, sarebbe comunque un fatto disgustoso.

Qualche anno fa, il pastore di Milano si sentì in dovere di specificare che, se erano stati trovati dei volantini con indiretti riferimenti politici nel tempio di Milano, non era colpa dei valdesi ma di certi pentecostali ospiti. E su questo cosa si dice?

E pensare che i diffusori di menzogna continuano a denigrare questo sito perché sarebbe “politico”. Giova sempre dare un’occhiata a Giovanni 8:44!

13 commenti

  1. Definirlo sermone la trovo una definizione azzardata… Un’accozzaglia di citazioni della Scrittura, propaganda politica, fino all’incredibile affermazione che Gesù con il suo operare avrebbe inverato il testo di una canzone di Gaber!!! Nota bene: ho votato PD, Gaber è uno dei mie cantautori preferiti, ma La Parola di Dio va rispettata e questo sermone e questo modo di predicare è una vera vergogna.

  2. Concordo pienamente con Luca. Dal pulpito va predicata la Parola di Dio che rigenera, che porta le anime alla salvezza in Cristo; la politica va “predicata” in altra sede.
    Daniela Michelin Salomon

  3. Ho letto quanto viene detto del mio sermone su “valdesi.eu”. Vi si travisa pesantemente quello che ho scritto e si cerca di farmi dire ciò che non ho mai detto. Io mi assumo davanti a Dio e agli esseri umani tutta la responsabilità di quanto ho scritto e predicato. Si rimandino le persone direttamente al sermone anziché affermare: “da questo passo il pastore deduce che se si segue Cristo si doveva per forza votare un partito e non si doveva assolutamente votare per un certo altro partito”. (sic!). Questo è assolutamente falso e chi dice che io abbia sostenuto questo è bugiardo!

      • Opinioni? A me paiono in massima parte un’accozzaglia d’insulti frutto di una capacità di lettura e comprensione piuttosto limitata e superficiale.
        Ma va bene anche così. Mi conforta ciò che scrivono altri a commento sulla mia pagina di Facebook, tra i quali non pochi parrocchiani che hanno ben compreso lo spirito e il senso di quel sermone.

        • Scrivi: rutto di una capacità di lettura e comprensione piuttosto limitata e superficiale. Meno male che ci sei tu che capisci tutto, e mi conosci così profondamente da poterlo fare… . Ma non mi interessa discuterne oltre. Per me finisce qui, Le stesse cose te le avrei dette se fossi stato un tuo parrocchiano.

          • Quando la profondità manca c’è poco da “conoscere profondamente”. Il tuo primo messaggio era un ottimo biglietto da visita.La forma e il contenuto dicevano già tutto. Per il resto concordo. E’ inutile discutere oltre e non interessa neppure a me farlo.

  4. Bella canzone sulla situazione politica. Ne condivido appieno il contenuto. Ma cosa c’entra? Qui non stiamo discutendo io e te di politica. Ti sfugge probabilmente che io non ho la posizione politica di Lucio Malan. Ne rispetto la persona e le idee, ma ho idee politiche molto diverse. Il che però non toglie che credo che ci sia modo e modo di predicare la Parola di Dio Questa illumina la situazione umana a prescindere; mentre nel tuo sermone mi sembra presa a prestito per giustificare una tua personale lettura del reale. Chiarisco. Se avessi invertito i giudizi sulle due situazioni prese ad esempio, apprezzato Berlusconi e denigrato Ingroia, per me il giudizio sarebbe rimasto identico.

    Per tornare alla canzone di Battiato, per capirci, è molto bella, la canto volentieri, ma non la inserirei nel culto al posto del canto di un salmo…. .

    • A te sfugge probabilmente che quello era il testo proposto dal lezionario per quella domenica. Era il testo previsto per la predicazione. Forse c’è gente che usa il testo come pretesto, che decide cosa vuol dire e poi cerca un testo biblico che ritiene possa sostenere le proprie idee. Io non ho mai fatto ne mai farò così. Quello era il testo previsto per quella domenica e quando mi ci sono confrontato non avevo la più
      pallida idea di quello che avrei scritto e detto. Non l’ho usato come pretesto, l’ho studiato a fondo e ho scritto e predicato un sermone a partire da quello che il testo significa e da quelle che mi sono sembrate alcune analogie e possibili applicazioni per il contesto nel quale viviamo oggi. Si chiama attualizzazione, nel caso non lo sapessi.
      Penso che se il nostro Paese fosse normale i magistrati farebbero i magistrati e gli imprenditori gli imprenditori e sarebbe,forse, meglio per tutti.Non mi interessa a quale partito tu appartenga (io non ne ho nessuno e non ho alcuna tessera)e, personalmente, non ho nulla contro Malan. Ritengo comunque gratuito il tuo attacco a un sermone che puoi ben non condividere ma rispetto al quale non hai alcuna autorità per dire che non sia un sermone né per lanciare accuse gratuite. Puoi ben dire che non ti piace e che non lo condividi, ma c’è modo e modo di esprimersi. Nella mia chiesa la critica è sempre benvenuta e i miei parrocchiani discutono serenamente con me le cose che non condividono, sapendo che questo non cambierà i nostri rapporti. Nella mia chiesa ci sono persone che si riconoscono nelle più diverse idee politiche e, grazie a Dio, questo non è mai stato un problema. Ci si parla, però, con rispetto. La frase: “Se avessi invertito i giudizi sulle due situazioni prese ad esempio, apprezzato Berlusconi e denigrato Ingroia, per me il giudizio sarebbe rimasto identico” ha qualcosa di grottesco. Come se Ingroia e Berlusconi, quanto a storia personale e trascorsi con la giustizia fossero intercambiabili! Nel mio sermone volevo semplicemente mettere in evidenza il paradosso di chi è rimasto fuori dal Parlamento e chi, invece, ci è entrato ampiamente. A me questo sembrava (e sembra ancora) sintomatico di qualcosa di non sano. Mi pareva (e mi pare) qualcosa su cui valga la pena di riflettere.Che un elettore del PD non ci arrivi mi lascia perplesso; ma che uno che si professa credente in Cristo non ci arrivi mi fa quasi cadere le braccia.

  5. Anzitutto scusami se i miei toni ti hanno offeso, non era la mia intenzione.

    Vedo che non ci capiamo, probabilmente dipende dal limite del mezzo ‘scritto’ stile chat, magari se ci confrontassimo ‘de visu’ ci riusciremmo meglio. Solo una coaa, circa quanto scrivi di Berlusconi ed Ingroia. Certo che vale la pena di rifletterci. Fuori del culto però, magari commentando il tuo sermone. Semplicemente non credo ci sia bisogno di mettere dei riferimenti di quel tipo all’interno della predicazione. A mio personale modo di vedere attualizzare la Parola di Dio si può fare se attualizzare significa aiutare chi predica e chi ascolta ad avere delle chiavi di lettura dell’attualità, di quanto avviene. Ma nella predicazione e nel culto, tanto più in un culto evangelico, la Parola deve avere l’unico posto, il primo, quello che le spetta di diritto.
    Magari non sei d’accordo, ma credo che un pastore, un prete o un predicatore siano costituiti come annunciatori della Parola di Dio alla comunità che è loro affidata. Possono farlo, oltre che grazie alle loro doti personali, anche grazie alla dovizia di mezzi che quelle stesse comunità hanno messo a loro disposizione con la formazione, le università, ecc.. Ma non possono essere dei sociologi che aiutano le rispettive comunità a fare una lettura di quanto succede loro intorno. Riscontro invece sempre più spesso, anche tra i preti cattolici, non solo nel mondo riformato, una tendenza, a mio avviso preoccupante, a trasformare in questo senso il ministero. Il che secondo me è profondamente sbagliato.

    • Ritengo di aver predicato la Parola di Dio domenica scorsa (magari indegnamente come sempre)cercando proprio di proporre una chiave di lettura dell’attualità e senza alcuna pretesa di giocare a fare il sociologo. Lascio a Dio il giudizio ultimo su quanto da me predicato ben consapevole di quella Parola che dice: “Non siate in molti a fare da maestri,sapendo che ne subiremo un più severo giudizio” (Giacomo 3:1).

      SOLI DEO GLORIA!

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