Il nostro 17 febbraio: DICHIARAZIONE S.A.V. 17 FEBBRAIO 2014 – La Parola di Dio fonte della nostra vita, No al relativismo dottrinale

Mentre coloro che portano il nome di Chiesa Valdese festeggiano il 17  febbraio insieme alle organizzazioni LGBT, mentre ai cristiani perseguitati fanno sì e no qualche velato accenno, noi vogliamo ricordare per che cosa noi Valdesi abbiamo combattuto e cercato la libertà: per professare la fede in Gesù Cristo secondo i principi biblici esplicitati dalla Riforma ed espressi nella nostra Confessione di Fede.

Preghiamo il Signore perché di questa libertà facciamo buon uso nella ricerca di quella verità, che sola ci fa liberi (Giovanni (8:32).

Preghiamo il Signore perché aiuti tutti, e in particolare coloro che si professano cristiani, riformati, valdesi, a tenersi lontani da tutto ciò che nega e combatte Dio.

Preghiamo il Signore per coloro che oggi soffrono e sono perseguitati per la loro fede cristiana e perché non accada lo stesso a noi che abitiamo in paesi liberi ma dove vivere il cristianesimo è sempre più difficile.

E ripubblichiamo il nostro documento di tre anni fa sulla Parola di Dio fonte della nostra fede della nostra vita.

Crediamo:

– che la vita e la pratica del popolo di Dio e di ciascun credente ha bisogno di confrontarsi continuamente con la Parola di Dio e questo per conformare effettivamente ad essa ogni aspetto della via;

– che costante sia la necessità per la chiesa di “correggere la rotta” per evitare la deriva morale e spirituale in cui incorre chi non si attiene all’insegnamento biblico così com’è definito con precisione dalle Confessioni di fede e dai Catechismi della Riforma.

Ci opponiamo:

– alle innovazioni della “chiesa liberal”, alla revisione e all’allontanamento dell’ortodossia confessionale in nome di una presunta “evoluzione del pensiero” o “cambiamento delle circostanze”;

– al relativismo dottrinale essendo esso quanto di più lontano ed incoerente vi possa essere con i presupposti identitari della fede riformata storica, rivelando, di fatto, come il pensiero della “chiesa liberal” sia pesantemente condizionato dalla filosofia evoluzionista.

Contestiamo:

l’affermazione di chi dice: ” Come potrebbero mai le confessioni e i catechismi scritti nel XII e nel XVII secolo guidare la nostra dottrina, vita e culto del XXI secolo?” che sorge da chi equivoca l’origine e la funzione dei canoni dottrinali della Riforma, alterandone sostanzialmente i presupposti stessi della fede cristiana storica sui quali essa è stata fondata, vale a dire le Sacre Scritture come espressione immutabile della Parola di Dio e interpreti di sé stesse.

– La pretesa di chi propone innovazioni dottrinali e morali sulla basa di una “nuova luce” acquisita sul testo biblico che sorge da concetti che, a tutti gli effetti, alterano, sovvertono e relativizzano l’autorità della stessa Bibbia.

– La pretesa dogmatica che il moderno approccio critico e “scientifico” sia tale da “ridimensionare” l’autorità della Bibbia, quella che si era da sempre ritenuta tale.

Affermiamo:

Che il risultato finale di questi “aggiornamenti” e “progressi” non siano una riforma, ma una radicale ridefinizione ed alterazione della fede cristiana, operate sulla base di presupposti alieni alla fede millenaria del popolo di Dio; non riforma dunque, ma revisione sostanziale. Tutto questo in nome del “progresso” o persino dell’azione dello “Spirito”.

La S.A.V. (Sentieri Antichi Valdesi) si propone dunque:

di non calcare il “sentiero liberale”, né conservatore, ma quello radicale, nel senso del tornare alle radici, essendone il “Sola Scriptura” il riflesso. S.A.V non ha interesse nel cambiamento fine a sé stesso, ma fa appello al ristabilimento del Cristianesimo apostolico, credendo che la Chiesa venga sempre riformata dallo Spirito di Dio attraverso la Parola di fronte alla deriva e alla degenerazione.

La S.A.V. si orienta verso la Parola di Dio che è la fonte della nostra vita.

La nostra fedeltà ultima non è al passato come tale, o al presente o al futuro, ma a quella Parola che, come disse Martin Lutero in un suo inno, sta al di sopra delle potenze terrene.

Non dietro a noi, né davanti a noi, ma al di sopra di noi, regna il nostro sovrano Signore sul suo corpo in ogni luogo e tempo. Amen.

Villar Pellice, il 17 febbraio 2014

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