Il mondo (e ciò che in esso davvero conta)

Non sempre sono chiari certi concetti, parole e termini che si trovano nella Scrittura perché gli insegnamenti abituali ci modellano fin dalla tenera età e ci impediscono di andare oltre, oltre il confine del sentiero moderno che percorriamo; ci impediscono di riscoprire l’antico sentiero, l’antico insegnamento perché la lieve luce che ci permetterebbe di intendere infastidisce l’umana volontà, l’umana opera che si predispone sempre verso l’io, sempre verso l’ego sul suo trono.

Una di queste domande può sorgere quando gli umani pensano che “il mondo” sia l’umanità composta da ogni singolo uomo presente sulla terra.

Anch’io mi sono posta questa domanda, qualcuno mi ha dato una risposta e io… leggo la mia Bibbia.

Leggendo dunque nel vangelo di Giovanni al capitolo 17 e abbinandolo alla parabola del tesoro nascosto nel campo (Matteo 13:44), con una semplice riflessione, mi sembra di individuare due significati abbinati insieme in quel termine “mondo”.

Nella parabola del tesoro nascosto il regno dei cieli è come il mondo, che può essere anche il mondo cristiano, e in quel campo, in quel mondo, c’è un tesoro che un uomo (Cristo) dopo averlo trovato, nasconde, va e vende tutto quello che ha (lascia la gloria) e compra quel campo (con la sua opera).

Se cerco nel capitolo 17 di Giovanni il termine “mondo” e li sottolineo tutti unendoli, ecco come li leggo io e quale definizione di “mondo” darei:

“Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che tu mi hai dati dal mondo (il tesoro nel campo).

Io prego per loro (il tesoro); non prego per il mondo (il campo), ma per quelli che tu mi hai dati, perché sono tuoi (il tesoro).

Io non sono più nel mondo (nel campo), ma essi sono nel mondo (fanno parte del mondo) e io vengo a te.

Ma ora io vengo a te e dico queste cose nel mondo (il campo), affinché essi (il tesoro) abbiano compiuti in sé stessi la mia gioia.

Io ho dato a loro (il tesoro) la tua parola, e il mondo (il campo) li ha odiati, perché non sono del mondo (il campo), come io non sono del mondo (la natura del tesoro non è quella del campo nel quale il tesoro è nascosto). Non prego che tu li tolga dal mondo (il tesoro è nel campo e può quindi essere definito anch’esso “mondo” o parte del mondo).

Essi (tesoro) non sono del mondo (del campo, benché siano nel campo) come io non sono del mondo (del campo).

Come tu hai mandato me nel mondo (nel campo) anch’io ho mandato loro (tesoro) nel mondo (nel campo). Che siano tutti uno; che come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch’essi siano in noi; affinché il mondo (il resto del tesoro nel campo) creda che tu mi hai mandato; io in loro e tu in me, affinché siano perfetti nell’unità e affinché il mondo (il resto del tesoro) conosca che tu mi hai mandato.

Padre giusto il mondo (il campo) non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; e questi (il tesoro) hanno conosciuto che tu mi hai mandato.

Daniela

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