COME INFORMA RIFORMA ? (2a puntata)

COME INFORMA RIFORMA ? (2a puntata)

ECCO LE MOTIVAZIONI DELLA MANCATA PUBBLICAZIONE DELLA LETTERA SULLE DICHIARAZIONI TELEVISIVE DELLA PASTORA TOMASSONE: “CONTIENE ATTACCHI PERSONALI” ED È DI “LIVELLO SCANDALISTICO”

La lettera che trovate nella prima puntata è stata inviata per posta elettronica i 1° aprile. In mancanza di pubblicazione o di riscontro, è stata ri inviata il 18 aprile, aggiungendo: “Ove si intendesse non pubblicarla, vi chiedo un preventivo per pubblicarla come inserzione a pagamento.” Quattro giorni dopo il direttore del settimanale, pastore Luca Negro, invia questa risposta (sono omessi solo passaggi di carattere colloquiale):

rispondo con ritardo alla sua lettera(…) un po’ perché – per dirla francamente – il testo mi ha provocato un notevole “mal di pancia”, proprio come nel caso del famoso appello al Sinodo… Dopo aver lungamente riflettuto (…), Le direi quanto segue:

1. Escludo di pubblicare il testo come inserto a pagamento – l’averlo fatto per l’appello al Sinodo ha suscitato molte reazioni negative, sia da parte vostra (accusa di non rispettare la deontologia professionale e le regole commerciali per via della mia precisazione, dal mio punto di vita doverosa), sia da parte di varie persone che, non condividendo i contenuti dell’appello, ci hanno detto che avremmo comunque dovuto pubblicarlo ma non a pagamento (…).

2. Sarei contento se Lei accettasse di rivedere il testo smussando i toni dell’attacco personale alla pastora Tomassone. Insomma, a mio modesto avviso sarebbe meglio alzare il livello dallo “scandalistico” al “problematico”, ponendo i problemi in modo che sia possibile discuterli in modo costruttivo su Riforma. … Trovo che si possa anche essere duri senza necessariamente gridare di aver scoperto la Tomassone “con le dita nel naso”! Su Riforma stiamo cercando di evitare al massimo gli attacchi personali, specie se si tratta di questioni di vita privata. Certi particolari poi mi sembrano irrilevanti (ad es. la pastora Zell che annuisce).

3. La lettera contiene poi un dato che non mi risulta essere corretto: “oltre il 40% dei deputati non ha votato l’ordine del giorno” sulle benedizioni – ci sono stati 105 voti a favore, 9 contrari e 29 astenuti, dunque su un totale di 143 votanti non lo hanno votato in 38, ovvero il 26,57%.

4. In conclusione, trovo che qualche ritocco alla lettera sarebbe opportuno; inoltre, data la delicatezza della posizione di Letizia Tomassone,  pubblicherei la Sua lettera accanto a una replica contestuale della Tomassone stessa. Immagino che anche Aldo Comba vorrà rispondere, ma per questo si potrà aspettare un numero successivo.

 

Luca Negro

Ecco la contro replica a questa lettera.

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*