Appello al Sinodo

 

Noi sottoscritti, membri della Chiesa Valdese,
consapevoli che – come scrisse Giosué Gianavello nelle Istruzioni – “se la nostra Chiesa è stata ridotta in ”queste“ contingenze, causa prima ne sono i nostri peccati, dobbiamo quindi umiliarcene quotidianamente e sempre di più innanzi a Dio, chiedendogli perdono”;

certi che la Confessione di Fede del 1655, mai mutata da alcun Sinodo, sia il fondamento incrollabile della Chiesa Valdese;

ribadendo, in particolare, con gli articoli 2 e 3 di essa, che “Iddio s’è manifestato agli huomini nelle sue opere della Creazione e della Provvidenza, di più nella sua Parola rivelata dal principio con oracoli in diverse maniere, poi messa in iscritto ne’ libri chiamati la Scrittura Santa” (“nessuna profezia della Scrittura proviene da un’interpretazione personale, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo” 2 Pietro 1,20-21) e “che conviene ricevere, come riceviamo, questa Santa Scrittura per divina e canonica, ciò è per regola della nostra fede e vita; e ch’ella è pienamente contenuta ne’ libri del Vecchio e Nuovo Testamento” (“se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema” Galati 1,9);

ritenendo che l’ordinamento valdese sia un prezioso strumento per custodire la buona dottrina che viene tramandata di generazione in generazione, da tempo immemorabile, poiché esso regola il nostro essere chiesa;

avendo a mente che la storia della Chiesa Valdese, di tanti uomini e donne che per secoli tutto hanno fatto, tutto hanno rischiato, tutto hanno dato, inclusa la vita, per restare fedeli alla propria fede, sia un patrimonio incomparabile, di cui è forse impossibile essere degni, ma che impone di fare del nostro meglio perché non paia vano;

rammaricandoci del fatto che da tempo la Chiesa Valdese, sola o insieme ad altre, impegna il proprio nome in iniziative, a volte anche lodevoli, almeno nelle intenzioni, che per la loro fallacia creano divisioni e non hanno nulla a che fare con ciò che essa deve essere: “la compagnia de’ fedeli” che “vengono ad unirsi per seguitare la Parola di Dio; credendo ciò ch’egli vi ci insegna e vivendo nel suo timore” (articolo 25 della Confessione di Fede);

affermiamo la verità di quanto Gesù disse: “I cieli e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” (Matteo 24,35), mentre sappiamo che le umane dottrine che oggi trionfano domani cadono nell’oblio o nel discredito, come tante volte abbiamo visto accadere, anche di recente; e riteniamo pertanto che la Chiesa possa sì prendere posizione su temi dove l’Evangelo indichi inequivocabilmente la strada; ad esempio, contro il razzismo o a favore della libertà religiosa; quanto, però, ad essere pro e contro partiti o specifiche iniziative, riteniamo che la prudenza debba essere massima per non nuocere, con scelte imprudenti, all’unica missione della Chiesa: essere testimoni di Gesù Cristo fino alle estremità della Terra (Atti 1,8) e cooperare a far risplendere la Luce nelle tenebre (Giovanni 1,5); resta sempre ai singoli membri di chiesa la possibilità di impegnarsi su qualunque tema, assumendosene personalmente le responsabilità, senza farsi scudo della Chiesa o, peggio ancora, della Parola di Dio;

constatiamo inoltre che nella Chiesa si affermano progressivamente interpretazioni sempre più personali di ciò che essa debba fare o

credere: apprendiamo che un pastore nega pubblicamente la Trinità e la divinità di Cristo (in aperto contrasto con l’articolo 1 della Confessione di Fede);

apprendiamo anche che, facendosi forti di un documento sinodale che parla di “accoglienza” delle persone omosessuali, quello stesso pastore, con l’appoggio del Consiglio di Chiesa, ha celebrato a Trapani ciò che gran parte dei mezzi di informazione e lui stesso hanno definito “matrimonio” tra due donne, neppure appartenenti alla Chiesa Valdese, che egli ha poi affermato di essere consapevole che ciò “può provocare una spaccatura in seno alle nostre chiese” e “incrinare i rapporti ecumenici e inter-evangelici”, ma che “questa spaccatura può anzi deve essere provocata”, che la Moderatora, pur riconoscendo che “nelle nostre chiese si è” solo “cominciato a dibattere della possibilità di testimoniare anche a livello liturgico dell’accoglienza e del riconoscimento di unioni di vita di persone dello stesso sesso” ha difeso tale atto affermando che si era solo “pregato con convinzione e affetto per due persone che si impegnavano a vivere insieme la loro vita”, che a Roma un altro pastore ha amministrato il battesimo a due bambini su richiesta del padre di uno di loro e del suo compagno presentati davanti all’assemblea come “genitori”, benché la donna che aveva partorito i bambini fosse presente; autorevoli esponenti della Chiesa chiedono ora che il Sinodo “aggiorni” le norme in modo da rendere leciti, sia pure ex post, parte o tutti questi comportamenti;

ci appelliamo umilmente al Sinodo affinché:

non si allontani mai dalla Confessione di Fede e vegli perché essa non venga mutata nella lettera, o vanificata nei fatti con la tolleranza o il riconoscimento di comportamenti che la contraddicono;

ricordi qual è la ragion d’essere della Chiesa e sia attento a non gettare discredito sulla sua dottrina quando prende posizione su temi politici e di attualità;

prenda adeguati provvedimenti verso i comportamenti che violano l’ordinamento valdese, per evitare che la prassi del fatto compiuto e delle decisioni unilaterali sopprimano nei fatti quel modo di prendere le decisioni in modo collegiale e democratico, che si conservò anche nelle circostanze in cui il pericolo dell’annientamento totale era imminente;

esaminando la questione omosessualità, ricordi i numerosi passi biblici che la condannano e temperino la tendenza a ritenerli semplicemente riflessi di una società non abbastanza evoluta, considerando che il principale di questi passi, Levitico 18, che riassume tutti i divieti biblici in materia sessuale, ne include solo sei: incesto, rapporti durante il ciclo mestruale, adulterio, sacrificio dei primogeniti, omosessualità, accoppiamento con animali; ricordi altresì le parole del pastore Alessandro Esposito, secondo il quale questo argomento “può provocare una spaccatura in seno alle nostre chiese” e “incrinare i rapporti ecumenici e inter-evangelici” e valuti se è conforme ai nostri fondamenti creare quella spaccatura.

Possa la Grazia di Dio essere sempre su tutti noi e sulle nostre chiese e illuminare in particolare coloro cui sono affidate le decisioni più importanti.


Primi firmatari:

Ivan Caradonna ,  Chiesa di Trapani e Marsala (ivan.caradonna@gmail.com)

Fabrizio Malan , Chiesa di Luserna San Giovanni

Lucio Malan , Chiesa di Luserna San Giovanni

Sergio Malan , Chiesa di Luserna San Giovanni

Giorgio Mathieu , Chiesa di Pramollo

 


HANNO ADERITO E HANNO ACCONSENTITO ALLA PUBBLICAZIONE DEI LORO NOMI

 

Membri di Chiese Valdesi:

Marco Soranno, Chiesa Valdese di Roma, via IV novembre

Mario Alberione, Chiesa Valdese di Torre Pellice

Pierangelo Baschera, Chiesa Valdese di Villar Perosa

Gianni Spettoli, Chiesa Valdese di Felonica

Marco Avondet, Chiesa Valdese di Prarostino

Alma Armellino Avondet, Chiesa Valdese di Prarostino

Gianfranco Mathieu, Chiesa Valdese di Torre Pellice

Enrica Benech Malan, Chiesa Valdese di Luserna San Giovanni

Paolo Olivieri, Chiesa Valdese di Napoli, Via dei Cimbri

Archimede Bertolino, Pastore emerito della Chiesa Valdese, Terni

Alda Robba, Chiesa Valdese di Luserna San Giovanni

Daniela Boldrin, Chiesa Valdese di Torre Pellice

Giuliana Pasqualetti, Chiesa Valdese di Torre Pellice

Walter Balzana, membro del Concistoro, Chiesa Valdese di Firenze

Emilio Bracco, Chiesa Valdese di Trieste

Laura Borsatti Armani, Chiesa Valdese di Trieste

Ada Balmas, Chiesa Valdese di San Germano

Antonino Bozzi, Chiesa Valdese di Torino

Nicola Santullo, Chiesa Valdese di Vasto-San Salvo

Laura Vallini Negri, Chiesa Valdese di Como

Armando Inglese, Chiesa Valdese di San Giacomo degli Schiavoni

Claudine Noël, Chiesa Valdese di San Giacomo degli Schiavoni

Samuele Sieve, Chiesa Valdese di Ginevra

Aldo Rostain, Chiesa Valdese di Luserna San Giovanni

Davide Arnoulet, da Fubine (AL)

Nirvana Arnoulet, da Fubine (AL)

Marcella Stalè, Chiesa Valdese di Luserna San Giovanni

Aldo Charbonnier, Chiesa Valdese di Luserna San Giovanni

Concetta Barbagallo, Chiesa Valdese di Messina

Salvatore Dalemmo, Chiesa Valdese Diaspora di Galatina

Federico Martra, membro del Consiglio di Chiesa di Bassignana

Silvana Odino, Chiesa Valdese di Villasecca

Carla Charbonnier, Chiesa Valdese di Villar Pellice

Rossella Gamba, Chiesa Valdese di Villar Pellice

Federico Martra, Chiesa Valdese di Bassignana

 

 

Simpatizzanti:

Cristiano Magistrali, Piacenza

Ivan Basana, presidente di Evangelici d’Italia per Israele

Francesco Pollicino, Messina

Alex Maurino, Lusernetta

Stefano Polastri, Piossasco

Maurizio Dabalà, Marghera

Antonino Merillo, Spadafora (Messina)

Giovanna Porro, Fubine (Alessandria)

Piergiuseppe Porro, Fubine (Alessandria)

Fausto Matè, Montalto delle Marche

 

Ex Valdesi:

Rita Venturi, protestante ex valdese “causa degenerazione teologica, etica e politica della chiesa valdese medesima”

Walter Fumagalli, Chiesa Anglicana di Milano, ex valdese

Norberto Bongardo, Como

Loris De Gaspari, Cuneo, Ex Valdese per “mantenere la mia fedeltà all’Evangelo di Gesù Cristo”

 

Da altre denominazioni:

Paolo Castellina , cappellano evangelico in Inghilterra, già pastore della Chiesa Riformata Svizzera

Luciano Leoni , Chiesa Cristiana Evangelica di Alatri

Andrea Diprose , Ibei, Roma

Rosaria Salamone , evangelica di Roma

Stefano Lardieri, Lucca

Simonetta Cioni-Carr, San Diego, California 

Emanuele Bosca, Canelli

Emmanuel Gau, Roma

Giovanni Maria Caltana, Centro evangelico battista di Perugina, Petrignano d’Assisi

Barbara Venturello, Chiesa Cristiana Evangelica dei Fratelli Asti

persona che nel 2017 ha chiesto di rimuovere il suo nome

Luca Rajna, Lurago d’Erba

Domenico Sesta, Verona

Ugo Sottile, Roma

Gaetano Sottile, Roma

Donato Trovarelli, moderatore www.protestantesimo.it , Pescara

Fabio Speri, Agrate Brianza (Monza)

Cletti Cristaldi, Como

Alessandro Iovino, Napoli

Franco Sellan, Manfredonia

Giuseppe Cappalonga, Trento

Vincenzo Alivernini

Roberto Pasqualon, Galliera Veneta

Nazzareno Ulfo, Pastore Battista Riformato, Caltanissetta

Paolo Brancè, pastore della chiesa battista internazionale “Gesù libera” di Marghera, membro dell’associazione delle chiese conservatrici dell’CBITALY

Marco Cocuzzi, Ostia Lido, Roma

Calogero Fanara, Belgio

Nicola Martella, conduttore di una comunità, gestore del sito www.puntoacroce.it

Iulian Bobe, Roma

Marco Porro, Fubine (AL)

Fabrizio Porro, Fubine (AL)

Pietro Lucido, Chiesa Evangelica di Barcellona (Spagna)

Esteban Gignous Janavel, pastore Evangelico, Uruguay

Marilu Pannocchia, Chiesa Evangelica dei Fratelli di Concorezzo (MB)

Gaetano Rizzo, Chiesa Evangelica Riformata

Paolo Tabacchetti, Chiesa Evangelica Pentecostale “Emmanuel – Parola di Vita”, Almese (TO)

Andrea Milli di Ardea, membro della Chiesa Cristiana Evangelica Battista di Roma Centocelle, gestore del sito www.protestanti.it

 

Un fraterno ringraziamento a www.riforma.net www.evangelici.net www.icn-news.com e www.ubeic.org che rilanciano il nostro appello.

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