Anche quest’anno, il campo lesbico. Ma perché non ne parlano di più? Forse un po’ di ipocrisia e opportunismo?

Abbiamo parlato diverse volte dei “Campi gay” e dei “Campi lesbici” del “Centro Ecumenico” valdese di Agape (Prali), la cui “struttura appartiene alla Tavola valdese, un membro della quale presiede il Comitato Generale di Agape e il centro è inserito nell’ordinamento valdese”. Il centro è sostenuto dall’8 per mille valdese con 141.500 euro nel 2014. Anche quest’anno si tengono questi eventi, come sempre con qualche novità, come “Azzecca la lesbica (ispirato alla lesbo tombola CLR)”.

Ma la cosa più interessante è l’avvertenza pubblicata nel sito di Agape:

Desideriamo informarti sin d’ora che Agape, pur facendo particolare attenzione alle differenze di genere e al rispetto delle persone che frequentano i nostri campi, non è un luogo separatista, ma si impegna a garantire spazi e momenti di separatismo: tutte le attività del campo saranno riservate alle sole donne iscritte al campo, ma nella struttura saranno presenti anche alcuni uomini che, insieme ad alcune donne, con il loro lavoro volontario permettono ad Agape di vivere.

Un’avvertenza degna di un monastero di clausura! Ecco i bei progressi dell’ideologia ultra-liberal, che arriva a toccare l’estremo opposto.

E’ anche interessante notare che queste attività vengono stranamente taciute dagli organi di informazione ufficiali della Chiesa Valdese, che non mancano di farci sapere di eventi assai più piccoli. Non è che per caso alberga una certa ipocrisia e queste cose si fanno e non si dicono troppo per non scandalizzare i tanti, soprattutto anziani, che ancora contribuiscono alla chiesa e che magari hanno partecipato materialmente alla construzione di Agape, avendo speranze ben diverse dalla realtà di oggi?

2 commenti

  1. Occorre pregare… scrivevo tempo fa:

    …Voglio sforzarmi comunque di pregare, anche di più, per quei miei fratelli e quelle mie sorelle che, lo so per certo, per aver predicato in tante chiese valdometodiste negli ultimi undici anni, non sono per nulla in sintonia con le posizioni della ‘nomenclatura’ valdese, e che spesso tacciono solo perchè si sentono soli e/o non sostenuti abbastanza. Pregare, e denunciare con franchezza quello che non va,come fa il sito Valdesi.eu serve a chiedere all’Eterno di dare forza a quei fratelli ed a quelle sorelle per far sentire la loro voce, per spingerli a chiedere che nella chiesa valdometodista si ristabilisca il primato della Parola. O a dar loro il coraggio di uscire e di rimettersi sul sentiero antico…

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