10 cose che dovresti sapere sui dieci comandamenti (Esodo 20:1-20) – Culto di domenica 27 settembre 2020

Diciottesima domenica dopo Pentecoste

Letture bibliche: Salmo 19; Esodo 20:1-20; Filippesi 3:4-14; Matteo 21:33-46

Dopo aver respinto Dio e le sue leggi morali, tanti oggi vogliono essere dio e legge a sé stessi, fare quel che ritengono più opportuno o conveniente, decidere loro quel che sia giusto o sbagliato. Si dice debba essere “la democrazia” a stabilire di volta in volta che cosa sia giusto – e che per questo le leggi cambino. Il risultato? Completo caos, ingiustizie ed oppressione. Dio, il Creatore, ha riassunto nei Dieci Comandamenti le regole di base della nostra vita che garantiscono la nostra più autentica libertà. Lo considereremo quest’oggi nelle letture bibliche e nella nostra riflessione.

10 cose che dovresti sapere sui dieci comandamenti

I dieci comandamenti, o meglio “Il Decalogo”, sono la sintesi dell’etica ebraica e cristiana e sicuramente della nostra civiltà. Esodo 20, infatti, è una delle sezioni più famose della Bibbia, anzi, uno dei pezzi più importanti della letteratura religiosa nel mondo intero. Esprimono principi immutabili di comportamento che non solo stanno alla base del Patto fra Dio ed il suo popolo eletto, ma che confessiamo essere dati dal Creatore all’intera umanità per garantirne la vita e l’armonioso funzionamento. Benché su di essi si possa dire ovviamente molto di più, oggi faremo dieci considerazioni generali rimandando ad un separato loro approfondimento.

Ascoltiamo così quanto troviamo nel libro dell’Esodo al capitolo 20.

 “Allora DIO pronunziò tutte queste parole, dicendo: «Io sono l’Eterno, il tuo DIO, che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avrai altri dèi davanti a me. Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l’Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso che punisce l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso benignità a migliaia, a quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. Non userai il nome dell’Eterno, il tuo DIO, invano, perché l’Eterno non lascerà impunito chi usa il suo nome invano. Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro;  ma il settimo giorno è sabato, sacro all’Eterno, il tuo DIO; non farai in esso alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero che è dentro alle tue porte; poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l’ha santificato. Onorerai tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano lunghi sulla terra che l’Eterno, il tuo DIO, ti dà. Non ucciderai. Non commetterai adulterio. Non ruberai. Non farai falsa testimonianza contro il tuo prossimo. Non desidererai la casa del tuo prossimo; non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo». Ora tutto il popolo udiva i tuoni, il suono della tromba e vedeva i lampi e il monte fumante. A tale vista, il popolo tremava e si teneva a distanza. Perciò essi dissero a Mosè: «Parla tu con noi e noi ti ascolteremo, ma non ci parli DIO perché non abbiamo a morire». Mosè disse al popolo: «Non temete, perché DIO è venuto per provarvi, e affinché il timore di lui vi sia sempre davanti, e così non pecchiate»” (Esodo 20:1-20). 

1 Mosè, che aveva ricevuto da Dio stesso le tavole di pietra su cui erano scritti, non si riferisce mai a loro come ai “dieci comandamenti”, ma alle “Dieci parole”. “Allora DIO pronunziò tutte queste parole” (20:1). Stranamente, non sono mai stati effettivamente chiamati i dieci comandamenti

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