UN MESSAGGIO DI SOSTEGNO da Paolo Brancé

Per quanto mi concerne sono un Pomarino, cresciuto con i Pastori Mathieu, Marauda, (Paolo) e Bouchard (Gustavo),

Perciò ho qualche anno dietro di me, dei quali quasi cinquanta passati a Ginevra.

Penso che il Credente ha altro da fare che occuparsi di “politica”, nel senso che si dà a questa parola: Non troviamo nel Nuovo Testamento nessuna parola che ci faccia pensare che i primi credenti avessero l’idea di creare un partito politico, un movimento per la liberazione degli schiavi, un’associazione per salvare gli animali in pericolo o per salvare il clima del pianeta.

Tutte queste cose erano logicamente e naturalmente nell’atteggiamento del cristiano. Chi ama Dio, ama la sua creazione e le sue creature; chi ama il suo prossimo fa quello che può per alleviare le sue sofferenze e aiutarlo, desidera la sua salvezza, non per questo mondo, ma per la nuova vita nel Regno di Dio che aspetta e spera, e per questo predica l’Evangelo di Cristo.

La rovina della Chiesa cristiana è cominciata quando alcuni suoi dirigenti si sono trovati confrontati al dovere assumere il “potere temporale”. L’imperatore Costantino e Teodosio dopo di lui, non hanno aiutato la Chiesa, innalzandola a religione di stato.

Se solo vogliamo guardarci attorno, possiamo vedere i problemi che sorgono negli USA, dove alcune chiese sono decisamente gruppi di pressione politici.

Forse sono troppo vecchio per avere opinioni chiare sul comportamento attuale dei dirigenti valdesi. Mi pare che l’Evangelo sia stato meglio difeso e proclamato nei momenti difficili, dove la famiglia si riuniva intorno alla Parola per meditarla e per invocare lo Spirito Santo, il solo interprete della volontà di Dio.

Ma non sono pessimista per ciò che riguarda la Chiesa del Signore: Essa è viva e continua la sua missione, ma non è formata da un gruppo particolare, non è rinchiusa in una denominazione. Essa è l’insieme dei Credenti sparsi per il mondo. Il Signore li conosce e li sostiene. Essi non fanno migliaia di chilometri per conferenze, non hanno bisogno di grandi cattedrali, di simboli mediatici. Giorno dopo giorno vivono là dove il Signore li ha chiamati, in tutta semplicità. Ma quale gioia quando si incontra uno di questi fratelli nel Signore!

La vostra è la battaglia di quei piccoli, grandi uomini di Dio che, order come Davide  di fronte a Golia non indietreggiò, ma anzi affrontò coraggiosamente e frontalmente il poderoso avversario, state affrontando energicamente senza indietreggiare il “Golia di turno” ossia la leadership di una Chiesa gloriosa sì, ma che ha perso tutta la sua affezione per il Signore,andando dietro le mode culturali del tempo (così è stato negli anni della protesta studentesca del ’68, andando dietro a Marx e Lenin), così è anche ora sposando le tesi filosofiche e immorali di un  laicismo ateo che sostiene “la sacralità” dei matrimoni omosessuali (è da dire che paradossalmente per la società che si sta formando ora è “immorale” chi sostiene il contrario). Non amando parlare con termini “profetici”, tuttavia, la situazione attuale dei Valdesi,  che è oramai pluridecennale, mi induce ad applicare il brano di Marco 11:12-19 alla loro situazione. Come allora Gesù, constatando la sterilità e l’infruttuosità di Israele rappresentata dal fico sterile e dal tempio, trasformato come luogo di  compra-vendita, senza che vi fosse un minimo di sensibilità spirituale interiore (abbondante era invece  la professione religiosa esteriore), così adesso Gesù li lascerà nel loro stato di infruttuosità spirituale per il loro persistente e inamovibile attaccamento a dottrine e insegnamenti che non sono in linea con il Cristianesimo delle origini. Il tempo darà ragione. Se il Sinodo accoglierà le tesi moderniste e disfattiste della leadership, la Chiesa Valdese si spaccherà. Chi ritorna all’antico amore proseguirà nella testimonianza che costa la propria popolarità e privilegi, ma sperimenterà l’aiuto provvidenziale del nostro Signore, il quale dice: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete miei discepoli, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi. Poiché dov’è lo Spirito del Signore, lì c’è libertà. (2^Cor. 3:17)

Affettuosamente e solidale nella lotta per l’Evangelo che libera

Paolo Brancé

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