Tra nomenklatura valdese e Papa Francesco profonda intesa sulla fede comune: il riscaldamento globale!

L’entusiasmo della nomenklatura valdese, e delle chiese vicine, come quella battista (vedi l’articolo precedente), per Papa Francesco è ampiamente comprensibile. Non certo per motivi teologici: il messaggio del Pontefice al Sinodo 2014 in cui si invocava “l’intercessione della Vergine Maria”, il proposito – manifestato la sera dell’elezione – di “andare a trovare la Madonna”, nel senso di rendere omaggio a una statua, e altre cosucce del genere dovrebbero ricordare che qualche divergenza c’è. Ma la fedeltà scritturale non entusiasma molto né l’intellighenzia valdese né il primo papa gesuita.

La straordinaria convergenza emerge nell’approccio ideologico a molte questioni, nell’aderenza ai dettami del politicamente corretto e del pensiero unico. Non a tutti, per la verità, perché sull’omosessualità e sul ‘gender’ Jorge Bergoglio ha detto in passato parole assai dure, cui ha però cercato di porre rimedio con l’ambigua frase “chi sono io per giudicare” e non impegnandosi sull’argomento.

Ma sulla questione dei “cambiamenti climatici” c’è proprio una unità d’intenti totale. Il capo della Chiesa Cattolica proprio in questi giorni, in un’Africa dove milioni di persone stentano a mangiare abbastanza per sopravvivere, dove ogni giorno dei cristiani vengono uccisi per la loro fede, in particolare in Nigeria, mentre in Libia è in corso una guerra in cui tra l’altro abbiamo assistito alla decapitazione di venti cristiani copti per non aver rinnegato Cristo, ha trovato la vera urgenza: i “cambiamenti climatici generati dall’uomo”! E sì che non mancano, anzi, stanno aumentando, gli scienziati di opinione opposta, sia in Italia, sia in tutto il mondo. Ma tra pochi giorni parte la conferenza di Parigi sulla questione ed è urgente allinearsi all’opinione che dominerà i mezzi di informazione per almeno dieci giorni. Altrimenti si potrebbe perdere qualche punto di popolarità!

In ambito valdese, da tempo il riscaldamento globale è un articolo di fede dal quale non si sgarra, a differenza di quelli della Confessione di fede.

Di qui l’idillio con Papa Francesco, con o senza l’intercessione della Madonna.

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