Il Professore di Teologia Daniele Garrone: “La Bibbia non parla di ciò che oggi chiamiamo omosessualità” (dunque non la proibisce)

Il pastore Daniele Garrone – da 24 anni docente di Antico Testamento presso la Facoltà Valdese di Teologia, di cui è stato anche decano dal 2003 al 2010 – ha pubblicato su Facebook un corposo articolo al quale ha replicato il fratello Sergio Rastello:

Un lungo articolo ben argomentato per difendere una non posizione. La Chiesa chieda perdono a Dio

Daniele Garrone si chiede: “Il problema è capire la logica di questi divieti…” Qui sta il problema di alcuni (purtroppo tanti?) valdesi oggi. Ieri, i loro antenati forse non capivano la logica, ma ubbidivano alla Parola di Dio. Oggi, se non la capiscono, possono anche non ubbidire. Quale delle due posizioni è giusta?

Se non si è valdesi o cristiani (ovvero se non si ha fede in Cristo ed in Dio) non si è costretti ad ubbidire a nessuno. Ma se si ha fede in Dio ed in Cristo è una contraddizione disubbidire. Già Adamo ed Eva non capivano perché non dovevano mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male: hanno disubbidito e grazie a loro ci troviamo in una perenne crisi. Non sappiamo mai ciò che è giusto o sbagliato, ma si discute sempre. Gesù Cristo ha ubbidito fino in fondo alla volontà del Padre per poterci tracciare una strada percorribile. Non ci ha detto cosa dovevamo fare con i gay e le lesbiche, né con i testamenti biologici o gli accanimenti terapeutici, né con le crisi dovute allo “spread”, o con le rottamazioni, o le pensioni, né con le piattaforme extraterrestri o i viaggi interplanetari. Sicuramente era prematuro parlarne – anche se, a loro modo, gli scrittori della Bibbia vedevano molto più in là del loro presente.

Se ne può parlare in una misura ragionevole e alla luce di quei pochi pali indicatori che ci dà la Bibbia, unica autorità dei credenti cristiani. Ci sono degli scorri mano nella Bibbia che seppur vecchi hanno sempre la loro validità, un po’ come la via Appia antica: non si può percorrere con le Ferrari, ma a piedi sì. Se Dio attraverso il suo Spirito dice ai credenti di passare di lì (non nella via Appia ma in quelle strade evangeliche strette ed anguste), se non lo fanno è chiaro che disobbediscono a Dio. Perché? Per piacere agli uomini? Per orgoglio e autosufficienza? Non lo so. Un motivo c’è. La Chiesa nel suo insieme lo deve trovare e chiedere perdono a Dio. Ci sarebbero tanti testi biblici che potrebbero confermare questa ipotesi, ma i vari interpellati li conoscono già. Se sono onesti davanti a Dio se li rileggano per verificare se sono sulla strada giusta.

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