Testo biblico e predicazione per Domenica 1 marzo

Sembra che stiano rapidamente per finire i tempi della “società del benessere”. Eppure le aspirazioni prevalenti della maggior parte della gente continuano ad essere concederci materialmente “il meglio” che la vita possa offrire, una vita facile e comoda, molto denaro a disposizione, divertimento e vacanze permanenti, nessuna responsabilità ed impegno, evitare il più possibile dolore e fatica, non prendere mai posizione su nulla perché è “compromettente”, non farsi domande sulle cose, evitare il più possibile guai e “rogne”, prendersela comoda stando “al caldo”, non essere coinvolti, fare il meno possibile sfruttando, magari, il lavoro altrui e “le occasioni”. Sempre di più il criterio con il quale siamo disposti a fare una qualsiasi cosa è chiederci: “E’ divertente?”. Se è facile, comodo e divertente, lo facciamo, altrimenti no, o di malavoglia. Nell’ansia di “vendere” il loro “prodotto” vi sono oggi coloro che propongono un cristianesimo facile e di comodo, che venga incontro a questa mentalità, fatto di vantaggi e profitti, temporali ed eterni, “salvezza” e guarigioni a buon mercato. Eppure quanto il Signore Gesù propone nel testo di questa domenica è ben lontano da tutto questo. E’, anzi, qualcosa che ha fatto fuggire da Lui più di una persona! Di fronte a parole di questo genere, alcuni certamente Gli direbbero oggi: “Gesù, se tu vuoi vendere il tuo prodotto, guardati bene dal dire queste cose…”. Che cos’è che disse Gesù? Lo troviamo nel vangelo di Marco 8:31-38. http://riforma.net/index.php?title=Studi_biblici/Marco_8:31-38B

Paolo Castellina

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