Liberi dai portatori di un altro evangelo. Guardarsi dai nuovi sadducei
LIBERI DAI PORTATORI DI UN ALTRO EVANGELO
GUARDARSI DAI NUOVI SADDUCEI
Meditazione di Paolo Brancè con una potente citazione di Bonhöffer
Testo: Matteo 7:15-20
Lorenzo Abstemius, pseudonimo di Lorenzo Bevilacqua, umanista italiano del XV secolo, ispirandosi alle favole di Esopo, scrisse questa breve favola del lupo che si traveste da pecora:
“Un lupo, vestito con una pelle di pecora, si mescolò con il gregge di pecore, uccidendone ogni giorno una. When the shepherd noticed this was happening, he hanged the wolf on a very tall tree. Il pastore, avendo notato quando stava accadendo, impiccò il lupo su un albero molto alto. On other shepherds asking him why he had hanged a sheep, the shepherd answered: The skin is that of a sheep, but the activities were those of a wolf.’Gli altri pastori, chiedendogli con meraviglia perché avesse impiccato una pecora, il pastore rispose: La pelle è quella di una pecora, ma le attività sono quelle di un lupo”.
Simpatica favola, anche se macabra. Essa vuole insegnare che le azioni di uomini malevoli tradiscono gli abili camuffamenti che essi riescono ad escogitare per confondersi tra la gente dabbene. È vero il famoso detto, “il lupo perde il pelo, ma non il vizio”. Leggendo questa breve favola, non possiamo non accostarla all’accorato monito di Gesù rivolto ai discepoli di essere vigilanti e accorti di fronte a possibili mimetizzazioni di uomini che apparentemente condividono la stessa fede, ma che in realtà sono sostenitori di un altro evangelo(cfr. Gal. 1:6.-9): “Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci” (Matteo 7:15).