UN MEMBRO DI CHIESA E’ PARTE DELLA CHIESA

Gentile Presidente,

il nostro titolo corrisponde perfettamente alla realtà. “Dal Comune di Roma ci scrive XY” non vuol dire che è l’intera città che si esprime. “Dall’ONU il messaggio di Obama” non vuol dire che il messaggio è dell’intera organizzazione.

Trovo peraltro (ma è gusto personale) non molto bello prendere le distanze in modo così pedante da un membro della stessa Chiesa.
Forse queste cose andrebbero invece specificate a membri della Tavola che, senza consultare nessuno e prima che il Sinodo si riunisca, dicono cosa deciderà il Sinodo. Immagino abbia scritto anche a loro.
Cordiali saluti
Lucio Malan

Ma il Presidente ha nuovamente scritto:


Al senatore Lucio Malan
Egregio signore,
La ringrazio per la Sua risposta ma non posso condividere le Sue conclusioni.
Restando nel quadro della chiesa, per esempio, sarebbe impossibile qui a Ginevra pubblicare qualcosa con il titolo “Ci scrivono dalla Chiesa protestante di Ginevra, che si riunisce nella Cattedrale di Saint-Pierre” quando si tratta della lettera di un semplice parrocchiano. Dopo neanche un’ora le autorità della Chiesa, dal moderatore ai pastori di Saint-Pierre vi chiederebbero delle spiegazioni.
Nel nostro caso capisco bene che, da persona intelligente, Lei abbia fiutato che la lettera del signor Sieve poteva essere un eccellente affare per il vostro sito: non per il suo contenuto ma per la sua provenienza. Siamo tutti d’accordo che nel “cromosoma valdese”, l’accostamento “Chiesa Valdese di Ginevra + Auditore de Calvin”, Ginevra più Calvino, è vincente; attira subito l’attenzione, è come dire “Ci scrivono dal Tempio di Gerusalemme!”.
Dunque il titolo scelto è ottimo per il vostro sito; per contro dal nostro punto di vista è sgradevole perché semina il dubbio, ci mette in imbarazzo e crea equivoci per chi non coglie la strumentalizzazione.
Quindi resto sulle mie posizioni e, ringraziondo anticipatamente, reitero la richiesta di procedere alla correzione del titolo.
Con i più distinti saluti,

Avv. Pierre G. Mauron
Presidente del Consiglio di chiesa
Chiesa Valdese di Ginevra

Gentile Avvocato e Presidente,

a questo punto pubblichiamo anche le sue rimostranze e i lettori giudicheranno la realtà e la correttezza di ciascuno. Restiamo certissimi della correttezza del titolo che infatti rimane. Gli esempi che formula sulla Chiesa Protestante di Ginevra non sono calzanti perché non è citata alcuna persona, cosa che invece noi abbiamo fatto.

Siamo laicamente colpiti dal luogo dove vi riunite e per questo l’abbiamo sottolineato, ma avete la stessa probabilità di dire cose ispirate o corbellerie di chi si riunisce in un garage nel Sud Italia. E se pure una comunità si riunisse alla presenza dell’Arca dell’Alleanza, la Chiesa è chi ne fa parte, come il fratello Sieve, come lei, non è certo il luogo né l’istituzione. Perciò, se uno fa parte della Chiesa di Roma e si rivolge in quanto membro di chiesa a qualcuno, quest’ultimo può ben dire di aver ricevuto un messaggio “dalla Chiesa di Roma”, non certo “della”, così come se ricevo una lettera da un tale di Parigi, posso ben dire di averlo ricevuto “dalla Francia”. A chi, non comprendendo bene questo semplice concetto, si facesse prendere da improbabili “imbarazzo” e “dubbio”, basterà leggere il testo, dove il nostro (suo e mio) fratello in fede dice “La mia opinione non coinvolge la comunità, perché, come nella maggior parte delle chiese, non si parla di etica, di posizioni da assumere. Queste cose annoiano e recano un certo disagio, perciò si preferisce lasciare che altri decidano.” Alla luce di questo, si vede quanto fondata sia la sua accusa di strumentalizzare, e cioè di essere in malafede.

Il titolo pertanto resta, in quanto del tutto veritiero e per nulla fuorviante, come restano i suoi commenti, in grado di dissipare anche i dubbi più persistenti e consentono di fare luce sul concetto di “Chiesa”

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