La Repubblica: “Il matrimonio in chiesa di Ciro e Guido: i valdesi rompono il tabù delle nozze gay”

La Chiesa Valdese torna di grande attualità nazionale. Per una grande campagna di evangelizzazione? Per aver lanciato un’iniziativa volta a far conoscere la sua straordinaria storia di fedeltà biblica? Per aver richiamato gli italiani ai principi evangelici ? No di certo! Piuttosto, per ricordare che non si deve prendere la Bibbia sul serio: “Se dovessimo seguire ancora la Bibbia senza tener conto di quando fu scritta – dice il pastore Giuseppe Platone nell’articolo – dovremmo praticare ancora la lapidazione dell’adultera”. Per la verità è proprio la Bibbia che ci racconta di come Gesù fece ritirare in silenzio coloro che volevano praticare la lapidazione. Ma, il Messia non benedisse l’adulterio di quella donna, poiché le disse: “Va e non peccare più”.

Basta questo per fare una paginata intera di uno dei due quotidiani più venduti in Italia, con richiamo addirittura in prima pagina? Ovviamente no. Di cristiani annacquati c’è grande abbondanza e non fanno notizia. Mentre un “matrimonio gay” fa ancora parlare.

Nessuno vuole male a Ciro e Guido. Anzi, auguriamo loro ogni bene. Ma, anche per la loro dignità, resterebbe interessante capire che cos’è questa benedizione, se ora loro due sono una famiglia (mentre il Documento sul matrimonio e la famiglia della Chiesa dice tutt’altro), se potrebbero tornare a farsi benedire per un’altra unione, se non si potrebbe anche benedire una unione adultera o incestuosa, purché siano “un legame vissuto nella responsabilità e nella reciprocità” come dice ancora il pastore tuonando contro il presunto “vuoto giuridico” che non permette le unioni dello stesso sesso in Italia.

E, infine, chissà se Ciro e Guido, che riferiscono di amarsi da anni, si suppone fedelmente, non dovrebbero sentirsi, come tutti i monogami, un po’ sminuiti rispetto a quella pastora, docente alla Facoltà di Teologia Valdese, che nelle diverse relazioni con uomini e con donne, vede un dono di Dio.

1 commento

  1. evidentemente la chiesa valdese che benedice il peccato é più interessata alla raccolta dell’8 x mille…così si becca tutti gli atei,dissidenti cattolici, gnostici, che la vedono come paladina dei diritti gay. Sono chiesa? Certo. Ma di certo non sono la chiesa di Cristo che, Cristo in primis, si richiama alle Scritture ” Se avessero creduto a Mosè avrebbero creduto in me.

    Patetica difesa poi quella della lapidazione. Come dire che siccome l’adulterio era punito con la lapidazione allora adesso l’adulterio va legittimato e benedetto. Non solo patetica arringa difensiva, ma anche grossolanamente illogica e palesemente contro i desideri di Dio Padre che fino a prova contraria, se ti chiami cristiano, dovrebbe contare.

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