L’ELEZIONE DELLA TAVOLA È STATA REGOLARE?

Jens Hansen ne entra a far parte. Ecco qualche sua affermazione…

Dal Regolamento generale sul Sinodo (RG/1972) – Articolo 29B (modalità elezioni Tavola):

La nomina della Tavola si fa nel modo seguente:

a) il moderatore, il vice-moderatore vengono dapprima eletti ciascuno mediante scheda separata;

b) vengono poi eletti tutti gli altri membri della Tavola tenendo conto delle disposizioni che stabiliscono il numero e la loro qualità.

Il rispetto di questa norma e di altre sarebbe stato chiaramente testimoniato se, conformemente al regolamento, i membri di Chiesa fossero stati ammessi ad assistere al Sinodo. Ma così non è stato. Voci provenienti dal tendone dove si potevano vedere le riprese televisive riferiscono, con qualche incertezza, che alle 11:30 sono state distribuite le schede per tutte le votazioni – quanto meno quelle per Moderatore, Vice e Tavola. Dunque la successione descritta chiaramente in questo articolo 29B non è stata rispettata. Si è fatto tutto insieme.

Saggiamente, però, l’articolo 30 prevede che le contestazioni possano essere fatte solo immediatamente dopo la lettura del risultato. Oggi, in ogni caso, l’elezione è da ritenersi valida anche se non ha rispettato il Regolamento, solo perché nessuno ha protestato. Resta il fatto che sarebbe più decoroso rispettare le proprie norme.

Il pastore Jens Hansen entra a far parte dell’esecutivo della Chiesa. È noto al nostro sito per aver accusato il nostro Appello al Sinodo del 2010 di essere senza argomenti e di voler soffocare la discussione. L’abbiamo poi letto in altre pagine del forum del sito della Chiesa ribattere a credenti che citavano passaggi biblici sull’omosessualità con argomenti per nulla scritturali, e quest’anno prendersela con un certo Gionatan, che si definisce omosessuale, e si domandava “Che senso ha presentarsi davanti a Dio due uomini o due donne e farsi benedire pubblicamente da un ministro di Dio? Per me, e mi scuso se offenderò qualcuno, è solo un capriccio, un gesto che vorrebbe imporre a Dio qualcosa che non abbiamo nessuna certezza e nessun fondamento che Egli approvi. Se noi omosessuali credenti vogliamo vivere seriamente la fede, allora seriamente avviciniamoci a Dio”. Gionatan dà per scontato che la Bibbia sia parola di Dio. Ma il pastore Hansen ribatte: “Non è torcere la Scrittura [fare le benedizioni delle coppie dello stesso sesso], anche perché la mia posizione la trovo condivisa nel confronto fraterno con altre sorelle e fratelli”.

Insomma, le opinioni proprie e dei propri amici prevalgono sulla Scrittura.

 

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