DOMENICA SERA, 3 MILIONI DI ITALIANI HANNO VISTO IL “MATRIMONIO VALDESE GAY”

TG1, 26 giugno 2011: “A Milano, Ciro e Guido hanno detto Sì”

Ecco il video

Paolo Castellina ci scrive al riguardo:

“Contro i tentativi di alcuni circoli ecclesiali di legittimare l’omosessualità”

Sulla scia della recente celebrazione fatta a Milano in una chiesa valdese di “amore omosessuale” sono intervenuto in un forum dicendo: “A coloro che appartengono a queste “chiese storiche” e che sono rimasti fedeli all’insegnamento biblico della Riforma, di fronte all’impenitenza e alle deviazioni di gran parte dei loro dirigenti, ed alla compiacenza di altri, non rimane altro che ubbidire all’esortazione biblica che dice: “Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi castighi” (Apocalisse 18:4)”. A questo un pastore valdese mi risponde: “Non credo affatto che un dissenso su un argomento di etica (o, in questo caso, addirittura di mera liturgica) sia sufficiente per determinare uno scisma. Il riconoscimento della chiesa avviene sulla comune dottrina del Vangelo e sulla retta amministrazione dei sacramenti. E questo, secondo la Confessione di Augusta, è quanto basta. Le ammonizioni di Gesù sulla preservazione dell’unità della chiesa (Giovanni 17 e altri passi) sono chiare.”

Non ritengo valide queste argomentazioni, difatti:

Non si tratta di un semplice ed “accettabile” dissenso su un argomento di etica” o addirittura di “mera liturgia”, ma di una questione sostanziale: la legittimazione e “benedizione” dell’omosessualità in quanto tale sotto il mantello di un non meglio qualificato “amore”.  E’ una questione per la quale, ne sono persuaso, può essere legittimamente invocato lo “status confessionis”. Queste idee e prassi, infatti, pregiudicano le dottrine cristiane di base, in questi termini:

1) Mettono in questione l’antropologia cristiana di base (in cui la distinziione fra maschio e femmina è fondamentale).

2) Mettono in questione la concezione biblica dell’involuzione e corruzione morale dell’umanità in seguito alla Caduta (una sessualità disfunzionale è una delle espressioni della Caduta).

3) Mettono in questione il concetto di peccato com’esso è chiaramente definito dalle Sacre Scritture (infrazione ad un’oggettiva legge divina).

4) Mettono in questione (alterandolo) il concetto stesso di grazia di Dio e di redenzione dal peccato (e rientrano nel concetto espresso dalla lettera di Giuda: “Empi che volgono in dissolutezza la grazia del nostro Dio”, v. 4).

5) Mettono in questione la concezione della Bibbia in quanto parola di Dio, la cui autorità è pregiudicata da “letture critiche” che ne stravolgono il senso (è un tipico risultato della relativizzazione della Bibbia).

Su questa base, contesto che “la dottrina del Vangelo”, conformemente alle Sacre Scritture come riflessa dalle Confessioni di fede della Riforma, sia di fatto ancora predicata dalla maggior parte dell’attuale Chiesa valdese e che, di conseguenza, i sacramenti vi siano amministrati correttamente. Per non parlare poi del “grande dimenticato” fra i “segni” che caratterizzano l’autentica chiesa, cioè l’applicazione della disciplina ecclesiastica, oggi praticamente ignorata.
Separarsi dalle aberrazioni contemporanee di questa e altre chiese simili. è quindi dovere per ogni figliolo di Dio. Il discorso se sia o non sia “conveniente” farlo lo ritengo molto discutibile.
L’attuale Chiesa valdese (salvo eccezioni locali) manifesta un’ingannevole apparenza di pietà per cui il separarsene non intacca l’unità della chiesa, anzi, la promuove, perché di fatto evidenzia falsità che disonorano Dio e alterano l’Evangelo stesso. Che sia possibile contestare e sconfiggere queste tesi all’interno delle loro strutture sarebbe auspicabile, ma mi sembra che la situazione sia così compromessa da renderlo poco verosimile.
Mi rendo conto che queste argomentazioni saranno sicuramente contestate dalla retorica dei paladini dell’omosessualità e del compromesso, abili a giustificare ogni allontanamento dall’ortodossia biblica, tanto da rendere inutile ogni tentativo di ragionare che sia contrario alle loro tesi, ma ho la certezza che saranno comprese dagli altri perché fondati su ben altri presupposti.

2 commenti

  1. “Le ammonizioni di Gesù sulla preservazione dell’unità della chiesa (Giovanni 17 e altri passi) sono chiare.”

    Ah sì? Questo pastore valdese ricorda solo quello che vuole lui:

    Luca 12:51-53 Pensate voi che sia venuto a mettere pace sulla terra? No, vi dico, ma piuttosto divisione; perché, d’ora in avanti, cinque persone in una casa saranno divise; tre contro due e due contro tre. Il padre sarà diviso contro il figlio e il figlio contro il padre; la madre contro la figlia e la figlia contro la madre; la suocera contro la sua nuora e la nuora contro la sua suocera».

    Quindi Gesù é venuto anche a mettere divisione nel Suo nome e poi una distinzione ben precisa tra chi é fratello e chi no:
    Luca 8: 19 Or sua madre e i suoi fratelli vennero da lui, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. 20 E da alcuni gli fu riferito: «Tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori e ti vogliono vedere». 21 Ma egli, rispondendo, disse loro: «Mia madre e i miei fratelli sono quelli che odono la parola di Dio e la mettono in pratica».

    Se odi la Parola di Cristo sei Chiesa. Se odi quello che ti pare sei altro.

  2. Aggiungo che il pastore valdese di cui prima evidentemente Giovanni 17 l’ha letto male:

    Giovanni 17:1 Queste cose disse Gesù, poi alzò gli occhi al cielo e disse: «Padre, l’ora è venuta; glorifica il Figlio tuo, affinché anche il Figlio glorifichi te, 2 poiché tu gli hai dato potere sopra ogni carne, affinché egli dia vita eterna a tutti coloro che tu gli hai dato. 3 Or questa è la vita eterna, che conoscano te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo che tu hai mandato. 4 Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuta l’opera che tu mi hai dato da fare. 5 Ora dunque, o Padre, glorificami presso di te della gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse. 6 Io ho manifestato il tuo nome agli uomini, che tu mi hai dato dal mondo; erano tuoi, e tu me li hai dati; ed essi hanno osservato la tua parola. 7 Ora essi hanno conosciuto che tutte le cose che tu mi hai dato vengono da te, 8 perché ho dato loro le parole che tu hai dato a me; ed essi le hanno accolte e hanno veramente conosciuto che io sono proceduto da te, e hanno creduto che tu mi hai mandato. 9 Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. 10 E tutte le cose mie sono tue, e le cose tue sono mie; e io sono glorificato in loro. 11 Ora io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dato, affinché siano uno come noi. 12 Mentre ero con loro nel mondo, io li ho conservati nel tuo nome; io ho custodito coloro che tu mi hai dato, e nessuno di loro è perito, tranne il figlio della perdizione, affinché si adempisse la Scrittura. 13 Ma ora io vengo a te e dico queste cose nel mondo, affinché la mia gioia giunga a compimento in loro. 14 Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come neppure io sono del mondo. 15 Io non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno. 16 Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 17 Santificali nella tua verità; la tua parola è verità. 18 Come tu hai mandato me nel mondo, così ho mandato loro nel mondo. 19 E per loro santifico me stesso, affinché essi pure siano santificati in verità. 20 Or io non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me per mezzo della loro parola, 21 affinché siano tutti uno, come tu, o Padre, sei in me e io in te; siano anch’essi uno in noi, affinché il mondo creda che tu mi hai mandato. 22 E io ho dato loro la gloria che tu hai dato a me, affinché siano uno, come noi siamo uno. 23 Io sono in loro e tu in me, affinché siano perfetti nell’unità, e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato e li hai amati, come hai amato me. 24 Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche coloro che tu mi hai dato, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai dato, perché tu mi hai amato prima della fondazione del mondo. 25 Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; e costoro hanno conosciuto che tu mi hai mandato. 26 E io ho fatto loro conoscere il tuo nome e lo farò conoscere ancora, affinché l’amore, del quale tu mi hai amato, sia in loro e io in loro».

    Per chi sta pregando infatti Gesù? Per coloro che siano UNO perchè hanno rispettato, osservato e ubbidito alla Parola di Dio.
    Giusto un dettaglio.

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