Domande e risposte: “Che cos’è l’anno liturgico? Dovremmo usarlo o no?”

Proponiamo qui una domanda interessante su questioni di culto, seguita dall’autorevole risposta del pastore Paolo Castellina. Se altri lettori hanno delle domande, saremo lieti di pubblicarle, naturalmente con la risposta.

DOMANDA: Leggo su un ordine del culto che oggi è la “terza domenica d’avvento”. Ma queste denominazioni non sono cose cattoliche?

RISPOSTA: Quello che nel mondo cristiano è chiamato “anno liturgico” da secoli immemorabili, è un utile strumento per scandire la vita personale e comunitaria con tutti i maggiori eventi della storia della salvezza, senza dimenticarne alcuno, come pure a mettere ordine all’arbitrio e soggettivismo delle scelte di ciascuna comunità e predicatore.

Questo è ciò che si fa pure da secoli nelle chiese riformate svizzere (che io seguivo e seguo volentieri) ed in quelle anglicane. Permette a tutti i cristiani di udire gli stessi testi biblici in qualsiasi comunità si rechino e pure di leggerseli a casa sentendosi così in sintonia con tutti gli altri nel mondo intero. Di fatto, il calendario con i testi biblici suggeriti ha cadenza giornaliera e non solo domenicale. In quattro anni si copre tutta la Bibbia!

Esso comprende pure il ricordo (che però io non ho introdotto, anche se si tratterebbe di una buona idea), giorno per giorno, di personaggi famosi della storia della chiesa cristiana, e così conoscere e sentirsi parte del popolo di Dio attraverso il tempo e lo spazio.

Certo, assomiglia a quello che fanno i cattolici, e spesso si sovrappone al loro calendario, ma non dobbiamo rifiutare pregiudizialmente tutto ciò che fanno i cattolici… Come riformati abbiamo solo appunto riformato, non rivoluzionato o rinnegato tutto il cattolicesimo. Accogliamo ciò che è buono e lasciamo da parte ciò che non lo è, e pure chiamiamo gli altri a fare lo stesso. Non siamo una setta che dice di avere finalmente scoperto la verità dopo millenni di tenebre… Ci sentiamo uniti con tutti gli autentici cristiani in tutto il mondo a qualunque tradizione appartengano e troviamo nelle Sacre Scritture, in continuità storica con la chiesa universale nei secoli, il nostro comune denominatore.

In ogni caso, non si tratta di qualcosa di obbligatorio, ma solo di utile. Di fatto permette pure alla maggioranza dei cattolici (che ci segue) di leggere “che cosa diciamo noi” in corrispondenza con le celebrazioni degli avvenimenti della storia della salvezza (Natale, Quaresima, Pasqua, Pentecoste ecc.) quelle a cui sono abituati e, in questo senso è ottima evangelizzazione.

Per chi non vuole seguire questo calendario non cambia nulla: si tratta solo e sempre di Bibbia e di null’altro. Che male può fargli?

In breve, noi di Sentieri Antichi VAldesi non vogliamo assomigliare ad un gruppo settario e anarchico, ma inserirci nella migliore e più accreditata tradizione apostolica e biblica.

Pastore Paolo Castellina

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