Con ‘Riforma’ un pieno di omosessualità.

Il numero del “settimanale delle chiese evangeliche battiste, metodiste, valdesi” datato 27 febbraio ha ben cinque notizie su questioni gay (ma altre potrebbero esserci sfuggite!).

A pagina 5 leggiamo con soddisfazione che a Uppsala, Svezia c’è stato un “incontro di dialogo interreligioso sul tema della dignità e della sessualità umana” organizzato dalla chiesa luterana di Svezia, copresieduto da un arcivescovo locale e da una pakistana, in cui esponenti cristiani, ebrei e islamici hanno concluso, riferisce un arcivescovo, che “non tutti pensano che l’omosessualità abbia diritto di cittadinanza all’interno delle rispettive tradizioni, ma hanno riconosciuto la necessità di parlarne”. Per la verità in molti paesi islamici non ci si limita a parlarne ma si va ben oltre: l’omosessualità è punita con la pena di morte in molti di essi, tra cui proprio il Pakistan, da cui viene la copresidente. Ma questi sono dettagli che poco interessano ai cultori del politicamente corretto, per i quali il vero problema è che non tutti i paesi occidentali consentano matrimonio, adozioni gay e utero in affitto.

Nella stessa pagina, un articolo sulla “speranza per gli omosessuali evangelicali” negli Stati Uniti. La speranza per un evangelico o evangelicale dovrebbe essere Gesù Cristo, ma in questo caso ovviamente si parla di cedimenti di personalità ecclesiastiche sulla questione omosessualità, che però non pare vadano oltre il fatto di consentire agli omosessuali di “far parte” delle chiese. Di sicuro se si parlasse di nozze gay Riforma avrebbe fatto il titolone. È anche interessante leggere le motivazioni che hanno spinto “l’eticista David Gushee” a cambiare idea. Uno studio innovativo della Scrittura? Ovviamente no! Ma una dichiarazione, assai vaga, di sua sorella sulle “relazioni di prossimità”.

A pagina 6 apprendiamo che la domenica precedente ha preso il via il “Laboratorio di cinema e regia contro l’omotransfobia” sostenuto dall’Otto per mille valdese.

A pagina 8 leggiamo che l’agape per festeggiare il 17 febbraio a Seborga è stata caratterizzata dall’intervento del gruppo “Varco” (Gruppo di valorizzazione e riconoscimento della comunità omosessuale) di Milano e, infine, a pagina 14 c’è un ampio articolo a favore delle “adozioni” di bambini da parte di coppie omosessuali, su cui vale la pena tornare più ampiamente.

Sarebbe interessante ma ingeneroso un paragone tra questo spazio all’omosessualità e quello dato alla Bibbia sul settimanale che nacque dedicato “alla famiglia valdese”.

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