MENTRE LA CENSURA INTERNA SI RAFFORZA, ALL’ESTERNO SI PARLA DEL NOSTRO DISSENSO
Il giornale della Curia ospita la lite dei barbet
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Ho visitato il vostro sito e mi ha colpito molto una fotografia che, secondo me, non rende fedelmente la realtà. Mi occupavo di uno stand, Leggi Tutto »
Poco dopo aver approvato un ordine del giorno a favore della libertà religiosa, il Sinodo si è visto presentare dalla Commissione d’Esame, senza alcuna spiegazione, Leggi Tutto »
Ringraziamo le sorelle e i fratelli che, con il loro sostegno, hanno consentito di pubblicare le nostre inserzioni sugli organi di Stampa. Precisiamo che, come Leggi Tutto »
Nelle puntate precedenti abbiamo visto che nella nostra Chiesa Valdese, che immaginiamo, definiamo e desideriamo democratica, vi sono aspetti anarchici e persino autoritari.
Ci viene segnalato un altro aspetto, alla fine forse decisivo. Leggendo la nostra rubrica “Episodi di storia valdese narrati da Gilly” qualcuno è rimasto colpito dal fatto che nel 1823 i pastori erano solo 13. E ha aggiunto: “Se non sbaglio, dagli anni ’70 alcuni pastori vengono privati a turno del diritto di voto nel Sinodo, in modo da non superare la metà dei membri del Sinodo stesso. Ma questo vuol dire due cose: 1) prima di quella modifica regolamentare evidentemente i pastori erano addirittura la maggioranza assoluta dei membri del Sinodo, e dunque i membri eletti erano meno della metà: non è una cosa molto democratica; 2) ai tempi di Gilly, appena 150 anni prima, la maggioranza doveva essere fatta di membri eletti, dunque eravamo molto più democratici”. Sarà vero? Si potrà controllare ? Sembra di sì, ma per ora abbiamo solo alcuni dati, ma molto indicativi.
Schema di composizione dei sinodi dal 1693 a oggi
C’è poi un altro elemento: un tempo i pastori erano tutti eletti e eletti per davvero. Non mancano, in tutti i secoli di cui abbiamo testimonianza, esempi addirittura di elezioni contestate, annullate, pastori cacciati prima del termine, pastori che non venivano richiesti da alcuna comunità… Insomma, se anche i pastori fossero stati la maggioranza del Sinodo, erano pur sempre scelti, non si trattava di un gruppo nel quale è facile entrare e dal quale si esce solo per propria scelta. Oggi, invece, per regolamento, alcune chiese di minori dimensioni non scelgono i propri pastori e devono prendere chi gli viene mandato. E anche quelle che hanno il diritto di sceglierli, ormai – di fatto – devono “eleggere” l’unico pastore disponibile, perché – nonostante siano più di 90, è rarissimo che ce ne siano 2. Saremo grati a chi ci segnalasse se ricorda una vera elezione, ovvero una scelta fra due o più nomi. Fra di noi della redazione nessuno ne è stato capace.
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