TVSvizzera: “Un numero record di persone lascia la Chiesa cattolica e quella riformata”

30 Ottobre 2023 Paolo Castellina 0

Magari è Dio stesso che lascia certe chiese… Questo tipo di notizie è fuorviante e si presta ad essere strumentalizzato dalla stampa in chiave anti-religiosa. Di fatto “lasciare la chiesa” nel caso svizzero significa solo non dichiarare nella cartella delle imposte la propria appartenenza alle chiese riconosciute dagli stati cantonali e quindi non dovere più pagare le “imposte ecclesiastiche”.

La Chiesa dell’Uganda si dissocia dalla Chiesa di Inghilterra dopo aver quest’ultima ufficializzato le benedizioni a coppie omosessuali

11 Febbraio 2023 Pierre Vaudès 0

La Chiesa dell’Uganda si dissocia dalla Chiesa di Inghilterra dopo che il Sinodo di quest’ultima ha autorizzato, legalizzando la benedizione in chiesa di coppie dello stesso sesso e provvedendole di una liturgia apposita. Furbescamente cambia solo la terminologia e dice di non cambiare la definizione e la pratica tradizionale, ma la sostanza rimane. E’ la Chiesa di Inghilterra che così “esce” dalla Comunione Anglicana la quale intende continuare a sostenere il matrimonio come l’unione di un uomo e di una donna, così come afferma la Bibbia e i canoni storici della Chiesa di Inghilterra.

La chiesa sarebbe fondata su Pietro o sui “Pietri”?

6 Dicembre 2022 admin 0

E’ stato molto pubblicizzato, spesso con toni entuasiastici, il discorso del teologo valdese Paolo Ricca nella basilica romana di San Pietro. “La prima volta”, si dice. Ma che cosa ha detto? Ha ribadito che la roccia su cui si fonda la chiesa è “Pietro” o “molti Pietro”. Non è questa, però, la prospettiva della teologia riformata classica, che considera la roccia non Pietro, ma Cristo. Egli è “un”sasso”, o un mattone, che poggia sulla roccia che è Cristo. Ancora una volta un ecumenismo antropocentrista. I simili si amano e apprezzano a vicenda. Qui un articolo di Daniela Michelin-Salomon.

Il potere non sopporta chi la pensa diversamente (in ogni contesto)

12 Giugno 2022 Paolo Castellina 0

La vicenda della lista di proscrizione pubblicata dal “Corriere della sera” si tinge di giallo con un continuo scaricabarile tra i protagonisti di questa storia. Dietro questa ignobile pagina del giornalismo italiano assistiamo all’apice di un processo di criminalizzazione del dissenso che dura da anni e che sta avvelenando la verità. L’obiettivo del potere è infatti silenziare il pensiero divergente e cancellare qualunque forma di dissenso: i pensieri dei cittadini (compresi intellettuali, politici e giornalisti) devono allinearsi e omologarsi alla narrazione del pensiero unico. In che misura questo trova paralleli nelle chiese?